ERA IMPLICITO nel protocollo d’intesa sulla lavorazione del pomodoro firmato dal presidente della giunta regionale Enrico Rossi il 20 marzo scorso ed oggi è arrivata la conferma ufficiale: Venturina sarà il centro di riferimento toscano nella filiera della trasformazione del pomodoro e di altri prodotti orticoli. La notizia è giunta da un intervento dell’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, intervento ad una iniziativa organizzata a Venturina da Campiglia Democratica, la coalizione di centrosinistra che governa il Comune. L’argomento è di quelli che fanno la differenza sul futuro del territorio, non solo comunale ma an che oltre il comprensorio. Un progetto che vede come attori tre enti pubblici (Regione, Provincia e Comune), un’azienda privata (la Italian Food del gruppo Petti, leader nel settore delle conserve alimentari e che in Toscana ha sede a Venturina) e infine le aziende dell’acqua e dei rifiuti, le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative e un’associazione locale di produttori.
COMPLESSIVAMENTE dodici organismi che si sono riuniti per lo sviluppo di un progetto complesso ma non utopistico. Un protocollo che riunisce l’intera filiera del pomodoro con impegni per tutti i contraenti orientati allo sviluppo dell’occupazione, alla garanzia di un giusto reddito per i produttori agricoli, alla massima tutela dell’ambiente, alla salvaguardia delle acque, al corretto smaltimento dei rifiuti e infine al raggiungimento di una produzione di qualità, interamente lavorata in Toscana. In questo contesto si colloca anche il problema tutt’altro che semplice dello spostamento della fabbrica dall’attuale sede di via Cerrini. Una condizione per liberare il centro urbano e consentire all’Italian Food un adeguato sviluppo nella zona industriale. L’assessore Salvadori ha, al riguardo, alimentato speranze: «Con la firma dell’intesa — ha detto — il rapporto tra Italian Food e territorio si è rafforzato prevedendo la disponibilità dell’azienda a trasferirsi». Notevole la possibilità che si aprano linee di finanziamento per sostenere l’operazione. Per l’Italian Food è intervenuto il direttore dello stabilimento Bianchi che ha ribadito gli impegni dell’azienda: «Entro il 2014 presenteremo il progetto del nuovo insediamento a Campo alla Croce: 89.000 metri quadrati di superficie, 60 milioni di investimento e 500 addetti previsti».
La Nazione 03.05.2012