Le bellezze paesaggistiche non pagano gli stipendi, ottima riflessione. l’Italia è meta di turismo internazionale grazie alle bellezze paesaggistiche di cui è disseminata. Quello per cui anche CNA dovrebbe battersi è un modello di cosiddetto sviluppo che riesca a garantire la tutela e l’integrità di queste bellezze senza le quali seconde case, alberghi e residence rimarrebbero vuoti.
Per prima cosa bisogna capire cosa prevede il piano di Rimigliano. Contrariamente a quanto afferma Valtriani, col nuovo piano le edificazioni saranno sparpagliate in tutta la Tenuta attorno ad ogni podere e non saranno affatto diminuite di 8.000mq. La scelta del Regolamento Urbanistico è quella di ridurre l’albergo per aumentare di 5.000mq le seconde case. Altro che “diminuzione della superficie edificata”, creeranno dei veri accrocchi, dei quartierini di oltre venti appartamenti che nulla avranno a che vedere con le attuali costruzioni e col paesaggio della Tenuta. I tre quarti degli edifici verranno buttati giù e ricostruiti nelle forme, e nella posizione che più piacerà alla proprietà che potrà far vagare da un podere all’altro i volumi demoliti. Altro che sostenibilità, si demolisce quasi tutto e si ricostruisce come ci pare.
Sui posti di lavoro a regime ci sarebbe parecchio da discutere. Le seconde case fanno guadagnare chi le costruisce e non generano niente per il territorio. La previsione dell’Amministrazione condanna l’agricoltura alla quale si tolgono tutti gli edifici lasciando solo 650 mq di capannoni su 560 ettari di terreni. L’agricoltura sarà dunque sacrificata sull’altare delle seconde case, viceversa nella nostra proposta sarebbe centrale, garantirebbe reddito tutto l’anno e la nascita di un settore di trasformazione dei prodotti di qualità in grado di valorizzare il territorio e creare occupazione. Quanto ci guadagnerebbe il territorio, in termini economici, se legassimo una fiorente produzione agricola, tutelata magari da un marchio del parco naturale di Rimigliano, ad un’attività di agriturismo diffuso a due passi dal mare? Quello che Valtrani non ricorda è che noi non vogliamo lasciar crollare i poderi della Tenuta, vorremmo ristrutturarli per farne ricettività agrituristica a beneficio del nostro territorio, senza un metro quadro di nuova edificazione, di cui d’altra parte, non c’è bisogno.
L’Amministrazione invece, non avendo ancora istituito il Parco Naturale di Rimigliano, vuol solo permettere alle logiche della speculazione e della rendita di trionfare un’altra volta. Altro che posti di lavoro, se anche le associazioni di categoria non battono un colpo, sarà una manna solo per un paio di progettisti, un paio di impresari e un paio di agenti immobiliari. CNA è giustamente preoccupata per la situazione economica complessiva, questo piano è frutto di un Piano Strutturale approvato prima della crisi economica quando il contesto era un altro. Ciò che oggi proponiamo è di ridiscutere queste previsioni inadeguate a dare una risposta positiva alla crisi, inserendo Rimigliano nel percorso di partecipazione del Piano Strutturale anziché pianificarlo da solo sulla base di vecchie ricette e vecchi metodi politici.
Uniti per Suvereto
Comune dei Cittadini
Forum del Centrosinistra per San Vincenzo
SULLA STAMPA:
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«Il paesaggio è la prima risorsa» | |
«La nostra economia si basa in gran parte sulle bellezze naturali» | |
ED ORA, al «Forum del Centrosinistra per San Vincenzo» nell’acceso dibattito sulla questione «Rimigliano», si affiancano le liste civiche «Comune dei Cittadini» (Campiglia) e «Uniti per Suvereto» e così, il confronto con la Cna sulla discussa variante al piano urbanistico interessante la ex Tenuta di Rimigliano, vede la discussione allargarsi a tutta la Val di Cornia. L’argomento, dibattuto da oltre un decennio, si contorna ora di aspetti di «pura economia» intesa come progresso, sviluppo, occupazione con l’obbiettivo di crescita economica di un intero territorio. «LE BELLEZZE paesaggistiche non pagano gli stipendi, ottima riflessione» attaccano le liste civiche rispondendo al direttiore provinciale Marco Valtriani della Cna. «L’Italia è meta di turismo internazionale grazie alle bellezze paesaggistiche di cui è disseminata; quello per cui anche Cna dovrebbe battersi è un modello di sviluppo che riesca a garantire la tutela e l’integrità di queste bellezze senza le quali seconde case, alberghi e residence rimarrebbero vuoti». Ed ancora, «contrariamente a quanto afferma Valtriani, col nuovo piano le edificazioni saranno sparpagliate attorno ad ogni podere e non saranno affatto diminuite di 8.000 mq. La scelta del regolamento urbanistico è quella di ridurre l’albergo per aumentare di 5.000 mq le seconde case; quartierini di oltre venti appartamenti che nulla avranno a che vedere con le attuali costruzioni e col paesaggio della tenuta. I tre quarti degli edifici verranno buttati giù e ricostruiti nelle forme, e nella posizione che la proprietà potrà far vagare da un podere all’altro i volumi demoliti. Sui posti di lavoro ci sarebbe parecchio da discutere. L’Amministrazione condanna l’agricoltura lasciando solo 650 mq di capannoni su 560 ettari di terreni e sarà sacrificata sull’altare delle seconde case; la nostra proposta garantirebbe reddito tutto l’anno e la nascita di un settore di trasformazione dei prodotti di qualità in grado di valorizzare il territorio e creare occupazione. QUANTO ci guadagnerebbe il territorio, in termini economici, se legassimo una fiorente produzione agricola, tutelata magari da un marchio del parco naturale di Rimigliano, ad un’attività di agriturismo diffuso a due passi dal mare? Noi non vogliamo lasciar crollare i poderi della Tenuta, vorremmo ristrutturarli per farne ricettività agrituristica a beneficio del nostro territorio. L’Amministrazione vuol solo permettere alle logiche della speculazione e della rendita di trionfare un’altra volta». « Le associazioni di categoria non battono un colpo, sarà una manna solo per un paio di progettisti, un paio di impresari e un paio di agenti immobiliari». P.B.La Nazione 22.7.2011 |
Le bellezze paesaggistiche non pagano gli stipendi, ottima riflessione. L’Italia è meta di turismo internazionale grazie alle bellezze paesaggistiche di cui è disseminata. Quello per cui anche Cna dovrebbe battersi è un modello di cosiddetto sviluppo che riesca a garantire la tutela e l’integrità di queste bellezze senza le quali seconde case, alberghi e residence rimarrebbero vuoti.
Ci sono tantissime case chiuse ed inutilizzate nei bellissimi borghi storici di Campiglia e Suvereto, la cui mancata manutenzione rischia di far deperire i borghi stessi. Perché quindi costruire nuovi volumi per le seconde case e non utilizzare quelle? Il direttore della CNA pensa forse che l’unico modo di dar lavoro agli artigiani sia quello di costruire nuovi volumi all’infinito, devastando il territorio agricolo? La manutenzione ed il riuso di ciò che già c’è può dare altrettanto lavoro.
Andate ed andiamo avanti nel sostenere il rispetto e la tutela del territorio, nell’interesse del bene comune e non favorire la rendita di pochi.
Giancarlo.