VENTURINA, ORA C’È ANCHE IL GIALLO DEI METRI CUBI
All’assemblea della lista civica, nuove accuse di Zucconi: “Nel regolamento non sono indicati i volumi massimi”
La sfida: “Cosa mai vista, un enorme problema. Chiediamo al Comune un confronto pubblico e aperto”
L’argomento può essere noioso, in alcuni casi anche incomprensibile per chi urbanista, architetto, geometra non è. Eppure, ieri sera, a partire dalle 21, una quarantina di persone — gente normale — si è ritrovata nella saletta del Comune a Venturina per cercare di capire cosa sia e cosa comporterà questo regolamento urbanistico che tanto sta agitando non solo Venturina e Campiglia Marittima, ma un po’ tutta la Val di Cornia, il Pd e perfino gli uffici in via di Novoli a Firenze dove da qualche settimana si è insediata l’assessore regionale Anna Marson.
Ieri si è tenuta una piccola lezione curata dal capogruppo della lista civica Comune dei Cittadini Massimo Zucconi, l’ex «compagno» e presidente della società Parchi Val di Cornia. C’erano giovani e anziani, nessuno del Pd o del Pdl nonostante l’assemblea fosse pubblica. Tutti venuti a capire perché il primo regolamento urbanistico (in tutto dovranno essere tre) approvato il 13 maggio scorso «brucia», grazie alla possibilità di costruire nuovi capannoni e oltre 700 alloggi, quanto previsto dal piano strutturale fino al 2020 (massimo 650 alloggi). E per scoprire dalla «lezione» di Zucconi un nuovo giallo contenuto nelle pieghe e nelle schede tecniche del regolamento urbanistico approvato dal centrosinistra. «Ci troviamo di fronte ad un grande enigma — spiega Zucconi — perché abbiamo scoperto che nel regolamento non si parla di metri cubi, ma solo di alloggi che non possono avere una superficie inferiore a 55 metri quadrati, ma in nessun caso dice quanto è il massimo di metri cubi edificabili. Questo è un enorme problema. Ripeto un enigma, una cosa mai vista in nessun piano urbanistico tranne che a Rosignano dove è stata fatta una cosa simile e dove ancora oggi hanno grossi problemi perché c’è troppa discrezionalità. Chiediamo al Comune un confronto pubblico e aperto».
Zucconi non fa in tempo a terminare che dal pubblico arriva sgomento: «Ma come è possibile una cosa del genere?», si chiede una signora. «Non possono farlo», dice un anziano dalla prima fila. La lezione va avanti, una slide per ogni porzione di futuro intervento urbanistico. Un’analisi dettagliata, ettaro per ettaro. Poi arrivano le simulazioni di cosa succederà ai laghetti di Tufaia (palazzine di due o tre piani, in tutto 146 alloggi che potrebbero diventare 232 con il premio dell’edilizia sociale) vicino al parco termale di Caldana.
La gente commenta sottovoce, la parola più gettonata è «che schifo». C’è incredulità al termine della dimostrazione. L’apice sia ha quando Zucconi mostra il nuovo cimitero di Venturina che sarà fatto fuori dal paese, in un’area verde. Prende la parola un signore di mezza età. Si siede, è in confusione: «Da profano mi chiedo che necessità di ci sia di costruire nuovi appartamenti quando tra Venturina e Campiglia è pieno di case in disuso o invendute. Questo piano mi sembra fatto a favore di qualcuno».
Una signora accanto maligna: «E i nomi li sappiamo, dove sono allora gli interessi diffusi?». Già, gli interessi diffusi, di cui ha parlato ieri a Firenze, in un seminario dell’Idv, Anna Marson: «Semplificazione e snellimento amministrativo, maggiore trasparenza e apertura ai cittadini e agli interessi diffusi — le priorità dell’assessore — È indispensabile un nuovo approccio di sobrietà per lasciare
aperte più alternative per il futuro. La Regione intende privilegiare il riuso del patrimonio edilizio esistente».
Alessio Gaggioli
Corriere Fiorentino 5.6.2010