Il Gruppo 2019 si propone come strumento civico per realizzare un cambiamento nelle scelte amministrative di cui c’è estremo bisogno. In un Comune come Campiglia in cui il sistema elettorale penalizza la frammentazione, lo strumento della lista civica che dà centralità ai cittadini a prescindere dai loro orientamenti politici anziché ai partiti, permette di condividere in modo il più ampio possibile un progetto amministrativo di governo in grado di operare nell’interesse dell’intera comunità.
La prima sfida è infatti riportare le istituzioni ad operare nell’interesse della comunità e non di lobbies o interessi privati qualificati. La garanzia che i bisogni dei cittadini non saranno classificati a seconda dell’appartenenza politica, rappresenta da sola una piccola rivoluzione copernicana che rimette al centro dell’azione amministrativa la cittadinanza, come da ordinamento costituzionale.
Accanto al ripristino del sistema di regole chiare e valide per chiunque, è fondamentale ricostruire una visione strategica dell’azione amministrativa nel Comune. Senza una visione d’area è impossibile dare risposte a problemi cruciali come il rilancio della stazione di Campiglia, il controllo dei servizi essenziali, sociosanitari, l’acqua e i rifiuti. Campiglia è forse il Comune più penalizzato dalla dispersione della sovracomunalità perché, per le sue caratteristiche, è un crocevia naturale per l’area.
Il nostro territorio è destinato a morire se non sostituiamo subito il progetto che vede la Val di Cornia come polo nazionale e internazionale dei rifiuti e distretto regionale delle cave con un progetto che la qualifichi come polo nazionale per il risanamento ambientale e la valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e paesaggistico nonché delle imprese agricole e della filiera dell’agroalimentare e di un turismo legato alla valorizzazione dell’identità territoriale. Il futuro dovrà puntare sulle energie uniche e non riproducibili del nostro territorio e non si reggerà più sui settori economici declinanti.
L’Amministrazione campigliese si è distinta nell’assenza di una visione strategica complessiva. Dopo l’aggiunta di “Terme” al nome di Venturina, nulla si è fatto per concretizzare le prospettive di sviluppo del comparto termale, anzi. Senza alcuna logica urbanistica si vuol permettere la realizzazione di altre superfici commerciali al posto dell’ex Comer. Il recupero di quell’area è fondamentale ma la destinazione urbanistica deve essere legata al turismo e al termalismo, non al commercio. Stiamo infatti parlando della cerniera di collegamento tra i laghetti di Tufaia e l’area termale a monte dell’Aurelia. La realizzazione di un polo attrattivo legato al termalismo e alla fruibilità degli spazi verdi all’ingresso nord di Venturina rappresenterebbe una attrattiva per il comparto e la possibilità per un nuovo e concreto sviluppo in chiave turistica.
Serve un piano straordinario per il recupero delle aree del paese in preda al degrado. Le energie e le progettazioni amministrative oggi rivolte ancora sull’espansione di Venturina e Campiglia, devono essere integralmente rivolte verso il recupero di aree che versano in uno stato di degrado inaccettabile. Si costruisce il parco della musica o del fitness sopra il Calidario e si realizzano fontane in Largo Sbarretti ma ci si dimentica di interi quartieri in cui errori di decenni si accumulano lasciando un segno pesantissimo. Ripristinare ordine urbanistico e condizioni di vivibilità in aree come Coltie e Via Cerrini, la stazione, via dei Parchi termali è una vera grande opera che impegnerà l’Amministrazione del Gruppo 2019 per i prossimi cinque anni.
Una nuova progettualità per l’intero centro urbano che risolva i nodi della viabilità e dei parcheggi, che ripristini le condizioni precedenti nella ZTL e coinvolga gli immobili della SEFI e di Sviluppo Toscana. Che superi il dualismo tra Campiglia e Venturina due ricchezze che possono beneficiare l’una della presenza dell’altra. Da qui l’esigenza di difendere ogni servizio oggi presente nel borgo (su tutti scuole e uffici comunali) e capovolgere la tendenza in atto a trasformarlo in una cartolina per turisti sempre meno popolata da residenti. Progetti di nuovi immobili sia ad uso pubblico, sia ad uso privato fuori dal borgo non sono solo inutili ma controproducenti. Servono i servizi necessari a rendere vivibile tutto l’anno il centro storico, senza promesse fantasiose e irrealizzabili.
Ci rivolgiamo a coloro che sono preoccupati per le prospettive a cui le politiche dell’amministrazione portano. Il Gruppo 2019 è uno strumento per chi vuol garantire un futuro al territorio e alla comunità.
Nicola Bertini
Candidato sindaco del Gruppo 2019