«Care le mie autobotti a Monteverdi e Sassetta!».
Lo dicono ad alta voce il forum di Centro sinistra per San Vincenzo, il Comune dei Cittadini di Campiglia e “Uniti per Suvereto“.
Il motivo della protesta è legato al silenzio degli amministratori pubblici «mentre le autobotti tentano di tamponare una crisi idrica strutturale e sottovalutata portando acqua da chissà dove a Monteverdi e Sassetta».
Lo dicono ad alta voce il forum di Centro sinistra per San Vincenzo, il Comune dei Cittadini di Campiglia e “Uniti per Suvereto“.
Il motivo della protesta è legato al silenzio degli amministratori pubblici «mentre le autobotti tentano di tamponare una crisi idrica strutturale e sottovalutata portando acqua da chissà dove a Monteverdi e Sassetta».
Per le liste di centrosinistra l’assenza degli amministratori degli enti locali non è una novita ma resta tuttavia preoccupante il fatto che ancora una volta i programmi per affrontare la siccità non nascano dagli Enti pubblici come invece essi richiederebbero ma siano interamente delegati all’Asa.
Ai sindaci, peraltro «dopo le sollecitazioni arrivate loro da più parti perché la finissero con questa la delega», evidentemente va bene così e questo deve preoccupare ciascun cittadino. La conseguenza per le liste di centrosinistra «è che l’acqua viene dissipata e sciupata» e che non esiste una seria politica per pianificare l’efficienza degli acquedotti e per la riduzione dei consumi. A questo riguardo viene citato il fatto che le amministrazioni avallano i propositi di nuove perforazioni e ulteriori prelievi da pozzi esistenti. «Immaginiamo — dicono le liste — finché ogni riserva, anche la più piccola, non sarà consumata».
Il dato che viene indicato è disarmante. «per far arrivare 100 litri in una abitazione se ne prelevano dalle falde oltre 175 stando ai dati dei bilanci ambientali dell’ Asa che riconosce perdite ben superiori al 40% nell’Ato 5 e prossime al 50% in Val di Cornia. Secondo gli esponenti delle liste «qualsiasi progetto che incrementi i consumi è ratificato con noncuranza dalle amministrazioni che si dimenticano di dettare le strategie perché si superi la condizione di crisi idrica permanente che la Val di Cornia vive».
A questo punto le domanda sono: «Quanto costa portare acqua con le autobotti? Quanto costano queste emergenze? Chi ci guadagna? Certamente sappiamo che a pagare sono i cittadini in bolletta e le amministrazioni che non sono nemmeno in grado di esigere il pagamento dei canoni dovuti dal gestore per il servizio idrico. Dobbiamo rassegnarci alle autobotti e agli acquedotti colabrodo, o qualcuno ha intenzione di esigere al più presto dal gestore interventi relativi all’efficienza della rete e alla riduzione dei consumi?»
La conclusione delle liste di centrosinistra è per loro amara: «Di ciò parliamo da anni ma nessuna delle nostre amministrazioni ha preso sul serio a cuore la questione. Aspettano che l’Asa buchi qua e là alla ricerca dell’ultimo metro cubo d’acqua»
La Nazione 29.8.2012
La conclusione delle liste di centrosinistra è per loro amara: «Di ciò parliamo da anni ma nessuna delle nostre amministrazioni ha preso sul serio a cuore la questione. Aspettano che l’Asa buchi qua e là alla ricerca dell’ultimo metro cubo d’acqua»
La Nazione 29.8.2012
Le tre liste civiche Forum di San Vincenzo, Uniti per Suvereto e Comune dei Cittadini di Campiglia, intervengono sulla crisi idrica che sta colpendo da tempo il territorio, puntando il dito sulle scelte delle amministrazioni comunali della Val di Cornia e sul silenzio degli stessi amministratori. «Mentre le autobotti – sostengono le tre liste – tentano di tamponare una crisi idrica strutturale e sottovalutata portando acqua da chissà dove a Monteverdi e Sassetta, gli amministratori tacciono». «Dopo le sollecitazioni da più parti arrivate ai sindaci perché la finissero con la delega totale all’Asa anche sulle strategie d’intervento per contrastare la siccità, è disarmante leggere ancora una volta i programmi non degli enti pubblici, ma di Asa». «Ai sindaci, evidentemente, va bene così, e questo deve preoccupare i cittadini.
Perché mentre l’acqua viene dissipata e sciupata, anziché pianificare una seria politica per l’efficienza degli acquedotti e per la riduzione dei consumi – proseguono le tre liste di minoranza – le amministrazioni avallano i farneticanti propositi di nuove perforazioni e ulteriori prelievi da pozzi esistenti. Immaginiamo finché ogni riserva, anche la più piccola, non sarà consumata». Secondo i tre gruppi di opposizione, le perdite sarebbero prossime al 50%, e tali progetti aumenterebbero i consumi. «Per far arrivare 100 litri in una abitazione – sostengono – se ne prelevano dalle falde, stando ai dati dei bilanci ambientali di Asa, oltre 175, e la stessa Asa riconosce perdite ben superiori al 40% nell’Atoo5 e prossime al 50% in Val di Cornia.
Qualsiasi progetto che incrementi i consumi è ratificato con noncuranza dalle amministrazioni, che si dimenticano di dettare le strategie perché si superi la crisi idrica permanente che la Val di Cornia vive». «Quanto costa – si chiedono – portare acqua con le autobotti? Chi ci guadagna? Certamente sappiamo che a pagare sono i cittadini in bolletta, e le amministrazioni che non sono nemmeno in grado di esigere il pagamento dei canoni dovuti dal gestore per il servizio idrico.
Dobbiamo rassegnarci alle autobotti e agli acquedotti colabrodo, o qualcuno ha intenzione di esigere al più presto dal gestore interventi relativi all’efficienza della rete e alla riduzione dei consumi? Di ciò parliamo da anni, ma nessuna delle nostre amministrazioni ha preso sul serio la questione. Aspettano che Asa – concludono Forum, UpS e CdC – buchi qua e là alla ricerca dell’ultimo metro cubo d’acqua».
Paolo Federighi
Il Tirreno 02.09.2012