«Il progetto Sat va migliorato. Ma c’è bisogno di unità tra le forze politiche e sociali». Matteo Tortolini responsabile regionale infrastrutture per il Pd, spiega i principali punti di trattativa che saranno portati il 3 agosto all’apertura della conferenza dei servizi.
In primo luogo «occorre che le istituzioni pubbliche si dotino di uno strumento autonomo di valutazione del piano finanziario di Sat per misurare l’entità del pedaggio proposto e per studiare il potenziale carico ambientale di veicoli che si scaricherà sulla viabilità minore».
Il secondo punto è l’esenzione del pedaggio per i residenti «in forma più significativa di quanto prospettato da Sat che prevede l’esenzione per 15 chilometri. In particolar modo per quei territori in cui non è presente una viabilità alternativa degna di questo nome.Non è pensabile che la nuova infrastruttura, irrinunciabile come volano dello sviluppo, si configuri come una tassa sulla mobilità senza alternative».
Terzo punto. «Allo stesso tempo deve essere garantita una mobilità alternativa. L’adeguamento di via delle Caldanelle a Venturina ne è un esempio». Per l’area grossetana Tortolini immagina dei tratti in variante all’Aurelia. Il consigliere regionale Tortolini interviene anche nel dibattito in corso in Val di Cornia tra le forze politiche locali e ribadisce la necessità prioritaria della strada 398 fino al porto.
«Tutte le opinioni sono legittime e vanno ascoltate però dobbiamo intendersi di cosa stiamo
discutendo. L’autostrada verrà finanziata interamente con il pedaggio per decisione del Governo che ha tagliato tutte le risorse preventivate e senza la realizzazione dell’autostrada non avremo il prolungamento della 398, a carico di Sat per il primo lotto e finanziato da Regione e Governo per il tratto fino al porto, in virtù dell’accordo promosso dal Comune di Piombino. Di fronte alle incognite del polo siderurgico piombinese c’è bisogno di discussione ma di unità e di realismo. Al di là delle schermaglie politiche qui è in gioco il futuro del territorio e noi abbiamo una responsabilità in più.».
m.p. La Nazione 31.7.2011