Rassegna stampa (Tirreno-Nazione) sugli effetti del nuovo pedaggio
In coda sull’Emilia, come quando la Variante non c’era
È stato un dejà vu, più nella sostanza di una cosa realmente vissuta che nella forma di una proiezione della mente. Ieri mattina sulla strada regionale 206, che tutti chiamano “Via Emilia” (chissà poi perché) si era tornati a 27 anni fa, quando la Variante Aurelia ancora non c’era. Auto, camion e camper erano incolonnati, complice un cantiere aperto all’altezza di Collemezzano, dove un semaforo regolava il traffico a senso unico alternato. Tutti in fila come nei primi anni ’80, quando la superstrada era in costruzione e la gente si arrangiava sui percorsi alternativi, inventandosi mille itinerari per guadagnare 3-4 minuti nel viaggio verso Livorno. Finiva che si restava imbottigliati di qui o di là e allora l’intraprendenza diventava frustrazione. Ieri mattina però si marciava a rilento perché tanti hanno preferito sottrarsi al ghirigoro dello svincolo, che si conclude col pagamento del pedaggio di 0,60 euro.
Hanno scelto la viabilità alternativa, sette chilometri tra lo svincolo di Cecina nord e il Malandrone approfittando delle cosiddette opere compensative. Funziona così. Chi viene da sud, può uscire a Cecina nord e seguire le indicazioni per Livorno a partire dalla mini-bretella di collegamento tra lo svincolo e la 206. A quel punto imbocca la strada regionale con direzione nord fino al Malandrone, dove passerà sotto l’autostrada per poi immettersi sulla Variante Aurelia.
Chi arriva da nord potrà seguire il percorso inverso, finendo così per tornare di nuovo sulla Variante. Se in teoria è possibile evitare la gabella, dal punto di vista pratico è complicato. E infatti la 206 è stata ampliata e (solo) in qualche punto ri-asfaltata. Però lungo i 7 chilometri del percorso alternativo ci sono altrettante rotatorie che, se combinate al flusso dei veicoli, impongono una velocità inferiore ai 40 orari. Insomma per risparmiare si perde tempo e se 27 anni fa Livorno si era avvicinata a Cecina (e quindi al sud della provincia), ora è tornata lontana come nel 1984. Anzi di più: il percorso alternativo comporta un’overdose di cinque chilometri rispetto a prima, per di più ad un’andatura da lumaca.
Per ora, tuttavia, pochi si sono messi a incrociare la distanza e il tempo necessario per coprirla, valutando così se sia meglio percorrere la Variante trasformata in autostrada oppure no. Anche perché i locali saranno esentati per i prossimi trent’anni a patto che si dotino di un apposito telepass; chi viene da lontano e va lontano, difficilmente si porrà il problema del tragitto alternativo tra Cecina Nord e il Malandrone, una manciata di chilometri, con il solo scopo di bypassare il casello di Rosignano. Comunque sia, ieri mattina è stato un viaggio a ritroso nel tempo, quando tutto il traffico della costa finiva a Cecina per paralizzarsi strozzato.
Ora, come eravamo abituati fino alla metà degli anni ’80, converrebbe studiare qualche opzione, per evitare d’incolonnarsi dietro a quei bisonti della strada che hanno riscoperto la 206, tornata strategica dopo cinque lustri di marginalità. Anche se, a pensarci bene, qualsiasi alternativa è una subordinata, nel senso che per evitare il pedaggio si rischia di fare più chilometri e di perdere tempo. La vecchia Aurelia, il passaggio dentro a Vada e la variante di Polveroni o quella del Poggetto, restano opportunità trascurabili. A meno che non si voglia trasformare l’intraprendenza in frustrazione. E allora il dejà vu sarebbe perfetto.
Antonio Valentini
Il Tirreno 09.06.2012
Automobilisti infuriati, Sat costretta ad alzare le sbarre per smaltire le file. I sindaci: sospendete tutto
Caos. A singhiozzo, ma caos. E’ stato un battesimo decisamente complicato per il lotto 1 dell’autostrada Tirrenica, da ieri per la prima volta a pedaggio. Anche mezz’ora per pagare alla nuova barriera di Vada appena 3 chilometri di corridoio, con automobilisti disorientati e arrabbiati. E con Sat che per sei volte nell’arco della mattinata ha dovuto alzare le sbarre per far transitare gratis i veicoli e alleggerire così le file. Debutto con code. Dalla mezzanotte di ieri, Sat ha azionato il pedaggio relativo al primo pezzo di Variante Aurelia tinta di verde, ovvero trasformata in autostrada: 0,60 per chi usa gli svincoli, 0,30 per chi dall’A12 va dritto sulla Statale 1 e viceversa.
E se nella porzione di nuovo casello dedicato al traffico diretto A12-lotto 1 la situazione è sempre rimasta sotto controllo, le porte al termine degli svincoli sono andate più volte in tilt. In particolare la parte di nuova barriera dedicata a coloro che arrivano da nord utilizzando la Variante Aurelia: è qui che si sono verificate le code più lunghe. I problemi sono iniziati verso le 8, quando il traffico di pendolari, soprattutto di livornesi diretti a sud, è iniziato ad aumentare. Alle 9 i primi veri ingorghi causati essenzialmente da tre fattori. Primo: la porzione di barriera in questione è formata da tre piste, una per il telepass e due per il pagamento manuale. Poche per accogliere un volume di traffico comunque importante visto che intercetta il flusso livornese della Statale 1 e per di più confuso dalla novità (da aggiungere che appena il 30% dei mezzi transitati sotto queste porte ha utilizzato il telepass).
Secondo: queste piste sono regolate da un sistema di tipo aperto, ovvero è previsto solo il pagamento senza nessun biglietto da ritirare. Un sistema inedito per gran parte degli automobilisti, che ieri mattina si è inceppato. Il pagamento manuale richiede del tempo e, anche se Sat ha utilizzato gli esattori anziché la riscossione elettronica, c’è chi si è fatto anche mezz’ora di fila. Terzo: considerata la particolarità di questo metodo di pedaggio, molti automobilisti hanno fatto notare la mancanza di una cartellonistica informativa appropriata all’evento. Si poteva, ad esempio, indicare almeno a 500 metri dal casello l’importo da pagare (dato che è per tutti 0,60).
Inoltre, per l’occasione si poteva potenziare la segnaletica per indicare il percorso alternativo al lotto 1, ovvero l’Emilia. E così già alle 9,30 la situazione si è fatta incandescente: auto e camion immobili in attesa di pagare e persone al volante infuriate, in particolare coloro impegnati in viaggi di lavoro. File, manovre al limite della sicurezza e imprecazioni fino almeno alle 12. Per dare un’idea di cosa è successo, Sat nell’arco di quattro ore ha alzato sei volte le sbarre per far transitare gratis tutti gli automobilisti: l’unico modo per snellire le code e calmare gli animi. Dalla società autostradale spiegano che questo ripiego sarà adottato per tutto il mese di giugno, ogni volta che ci saranno code di almeno 800 metri.
Rabbia al volante. Due ore alla barriera per rendersi conto che in particolare i pendolari provenienti dal Livornese sono stati colti di sorpresa dalla messa a pedaggio. E che probabilmente, in attesa della ratifica dell’accordo che estende l’esenzione anche al comune di Livorno (e non solo), “rinunceranno” a percorrere i 3 chilometri di lotto 1 preferendo l’Emilia. «Sat – dice Giuliano Casini, autista – avrebbe dovuto prevenire questo caos con un’informazione più capillare e puntuale: non è possibile ostacolare così una persona che lavora.
E poi per cosa? Per appena tre chilometri di autostrada. Una cosa certa: questa è l’ultima volta che regalo 60 centesimi alla Sat». Rabbia, disorientamento. C’è chi ci chiede, ad esempio, se quella che sta per prendere è sempre la Variante Aurelia o l’A12. Rispondiamo: un po’ e un po’, consigliando almeno in questi primi giorni il percorso alternativo sfruttando la Sr 206 adeguata dalla stessa società autostradale. Sat corre ai ripari. Secondo gli addetti della Sat ieri sul posto, quanto successo in mattinata è il risultato della “prima volta”. E quando sarà estate piena? «La porzione di barriera dove si sono verificati i disagi – spiegano da Sat – è sfruttata dai pendolari, che con il tempo si abitueranno al sistema di pedaggio e conosceranno la viabilità alternativa».
Comunque, per tutto il mese di giugno i residenti della Bassa Val di Cecina che pagheranno il ticket saranno rimborsati presentando la ricevuta al Punto blu di Rosignano. Beneficio che al momento non riguarda ad esempio Livorno: prima c’è da siglare il nuovo accordo. I sindaci: sospendere il pedaggio. E alla notizie delle code al casello, il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà e i sindaci dei Comuni di Livorno, Bibbona, Castagneto, Cecina e Rosignano hanno chiesto ufficialmente a Sat di sospendere il pedaggio.
«Esprimiamo soddisfazione per i nuovi termini dell’esenzione – dicono in coro gli enti pubblici – ma nell’attesa della ratifica del nuovo accordo e tenuto conto che fin dal primo giorno si registrano forti file e interruzioni di traffico che ostacolano la mobilità nel nostro territorio, chiediamo che il pedaggio sia sospeso fino alla definizione formale di tutti gli atti. In tal senso la Provincia valuterà in tutte le sedi la congruità delle decisioni adottate dalla Sat per l’attuale pedaggio».
Mario Moscadelli
Il Tirreno 09.06.2012
Code all’esordio del ticket
Sat apre i cancelli, ma si paga
IL BALZELLO resta ed è pensabile che le possibilità di annullarlo o anche addolcirlo siano pochine, ma almeno per i residenti della Bassa Val di Cecina le agevolazioni, per transitare sul nuovo tratto di autostrada da Rosignano a Palazzo, ci sono. Ricordiamo, come già annunciato ieri, che per tutto il mese di giugno, i cittadini dei Comuni della Bassa Val di Cecinache ancora non hanno ritirato il Telepass avranno diritto comunque all’esenzione del tratto San Pietro in Palazzi – Rosignano. Per usufruire dell’esenzione è sufficiente conservare le ricevute dei pagamenti e andare nel Punto Blu di Rosignano per ottenere il rimborso del pedaggio, sessanta centesimi sia per chi ha percorso il tratto da sud e sia per chi ha viaggiato da nord.
IERI, primo giorno di pedaggio, nell’orario di maggiore affluenza dei pendolari (tra le 6,30 e le 7) si sono create code di 5-600 metri. Sat (Società autostrada tirrenica) per 5 volte ha dovuto aprire le barriere per qualche minuto in modo da far defluire il traffico.
I rallentamenti si sono verificati nelle due stazioni «satelliti» (quelle a pedaggio fisso di 60 cent e senza biglietto) sia in direzione Cecina, che indirezione Livorno. Per tutto il giorno ai caselli è stato presente personale Sat, e così anche nei prossimi giorni, per cercare di limitare i disagi. A regime poi i caselli saranno automatici, vale a dire senza operatori.
Infine esiste anche la possibilità di chiedere e ricevere il Telepass direttamente nel proprio comune. La Sat, infatti, ha messo a disposizione delle amministrazioni comunali che lo hanno richiesto due automezzi mobili per consegnare le richieste ed ottenere gli apparati.Gli automezzi mobili saranno presenti nel Comune di Cecina martedì 12 e giovedì 14 dalle 9 alle 12 e nel Comune di Rosignano lunedì 11 e giovedì 15 dalle 9,30 alle 12. Altri appuntamenti, in altri Comuni, verranno decisi e resi noti nei prossimi giorni.
Fiorenzo Bucci
La Nazione 09.06.2012
Provincia e Comuni: «Stop al pedaggio finchè tutti gli atti non siano chiariti»
VA BENE l’estensione della gratuità fino a 45 chilometri, ma in attesa di un chiarimento il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e i sindaci dei comuni di Bibbona, Castagneto, Cecina e Rosignano chiedono che il pedaggiamento sia sospeso. E’ una sorta di diffida che gli enti locali spedicono alla Sat. «Tenuto conto che fin dal primo giorno si registrano forti file ed interruzioni di traffico che ostacolano la mobilità nel nostro territorio — scrivono Provincia e Comuni — si chiede che il pedaggiamento sia sospeso fino alla definizione formale di tutti gli atti. In tal senso la Provincia valuterà in tutte le sedi la congruità delle decisioni adottate dalla Sat per l’attuale pedaggio».
PERALTRO presidente Kutufà e sindaci «valutano favorevolmente le novità annunciate dal presidente della Regione Rossi, che modificano in senso positivo le questioni relative al pedaggio e all’esenzione dell’autostrada tirrenica». In una nota congiunta gli amministratori, dopo aver ribadito che sarebbe stato preferibile realizzare l’opera come previsto dall’accordo del 2008, ivi compreso l’indispensabile Lotto zero, ritengono comunque positivo che la Regione abbia richiesto con forza il rispetto tre elementi fondamentali: l’unitarietà del progetto ed il completamento del tragitto Orbetello-Civitavecchia; l’individuazione di una tariffa in linea con la media toscana dei percorsi autostradali; la gratuità per residenti di tutta la provincia e non solo, di 45+45 km per la durata di tutta la concessione, quindi 30 anni. Il presidente della Provincia e i sindaci colgono, inoltre, con favore l’ampliamento dell’esenzione ai mezzi delle aziende locali ma, in attesa di poter valutare i documenti ufficiali, esprimono preoccupazione per la mancanza di informazioni sugli aspetti legate alla gestione del traffico pesante».
L.F.
«Esenzione a senso unico» I No Sat bocciano l’intesa
Esenzioni finanziate con i soldi dei cittadini e a senso unico: chi ne ha diritto avrà accesso libero solo per il percorso scelto al momento della richiesta e per un massimo di 90 chilometri tra andata e ritorno. Il tragitto diverso, o in più, lo pagheranno anche i residenti. E sulla stessa strada a cui accedevano gratuitamente. L’accordo annunciato dal presidente della Regione col ministero dei Trasporti non convince partiti, liste civiche e comitati, mobilitati da tempo contro l’operazione Sat. Presto si riuniranno per stabilire come proseguire.
La manifestazione già fissata per fine mese, al momento resta in agenda. Più che di un accordo, si parla di accordicchio, di una vittoria di Pirro in cui le parziali agevolazioni ottenute vengono attribuite alla campagna di informazione e di mobilitazione messa in piedi dagli oppositori. Sul web e fuori. Non ultima la puntata di Report. Per Carla Bezzini, coordinatrice Sel, ci sono ombre e limiti non da poco: «Intanto, per attivare l’intesa, mancano ancora passaggi importanti. Non c’è chiarezza sul piano finanziario dell’opera.
Non sarebbe la prima volta che la Societa autostrade disonora gli impegni giustificandosi con la necessità di rientrare dalle spese». «Si sa, invece, – prosegue la rappresentante di Sel – che gli sgravi annunciati dal presidente Rossi saranno finanziati con la fiscalità generale. Con la diminuzione dell’Iva a vantaggio della Sat, ad esempio. O con il mancato pagamento di canoni Anas. Insomma, saranno gli italiani a pagare un’esenzione che resta inadeguata». Sullo sfondo, gli interrogativi forti sulla strategicità dell’opera anche in funzione del giidizio dell’Ue, e sul buco che resta nel collegamento con il porto.
Il giudizio di Giuliano Parodi (Uniti per Suvereto e Comitato No Sat) si articola su basi analoghe. «Da Rosignano a Grosseto la strada deve rimanere libera. Perché, se adesso a Follonica ci vado gratis, dovrei pagare avendo indicato Cecina nella richiesta del telepass, che tra l’altro si deve comprare?», chiede Parodi. Che aggiunge: «Sat, società privata, chiede la defiscalizzazione dell’opera. Insomma, l’esenzione la pagheremo noi, con l’Imu o con tutti gli altri balzelli. Privato per privato, meglio defiscalizzare la Lucchini che dà lavoro e reddito a migliaia di famiglie. Tutto questo per un’infrastruttura che c’è già e che diventerà autostrada solo perché ci metteranno un casello e poco più». Il Comitato Nopedaggio concorda parola per parola. E continua la petizione online. Plausi invece dalla Cna che ritiene l’autostrada «fondamentale come l’esenzione».
Valeria Parrini
Il Tirreno 09.06.2012
«Che errore presidente Rossi»
«I CITTADINI hanno detto no all’Autostrada». A sostenerlo e ad intervenire sulla vicenda è il gruppo facebook «No pedaggio autostrada Aurelia». «Rossi e il Pd della Toscana vogliono assolutamente la realizzazione dell’Autostrada Tirrenica.
Si vede chiaramente dal fatto che abbiano iniziato con le regalie, da 20 km di esenzione per soli 5 anni a 90 km per trent’anni. Noi siamo a favore degli adeguamenti infrastrutturali, e sosteniamo il progetto Anas del 2000 perché ci dava una autostrada completamente gratuita da Rosignano a Civitavecchia seppur con i cartelli blu invece che verdi. Con il progetto della Regione invece avremo la variante Aurelia a pedaggio con i cartelli verdi.
DA PIOMBINO si potrà, se il Cipe accetta la proposta regionale, andare a Livorno senza pagare il pedaggio se siamo residenti, ed abbiamo un’auto di proprietà ed il telepass a pagamento. Ma se poi un giorno dobbiamo andare a Grosseto allora si pagherà a prezzo pieno le care tariffe di Sat, che dal canto suo non ha ancora prodotto il Piano Economico Finanziario dell’opera, lo studio dell’impatto socio-economico sul territorio relativo agli effetti della sottrazione della Variante Aurelia al libero traffico ed lo studio costi-benefici relativo alla costruzione di un’Autostrada nel tratto Rosignano-Grosseto.
PER REALIZZARE queste esenzioni i costi di questa “autostrada” saranno quindi spalmati sulla fiscalità generale. Niente tasse per Sat, niente affitto dei terreni ad Anas, Iva ridotta, incasso del pedaggio per i non residenti e magari anche un contributo statale, quello che è appena andato a chiedere il presidente della Regione. Ai residenti resterà comunque l’ulteriore cementificazione del territorio, l’aumento del prezzo delle merci e dei servizi perché camion e furgoni non avranno l’esenzione e quindi pagheranno il prezzo pieno».
La Nazione 09.06.2012