Se mancano informazioni sulla “richiesta” o “proposta” di un ente parco per la Val di Cornia, lo si deve esclusivamente ai Sindaci che non si preoccupano minimamente di coinvolgere i Consigli Comunali e i cittadini, sui parchi come su tutte le decisioni che riguardano le società partecipate.
Per il resto, prendiamo atto che nelle parole del presidente del Circondario manca la riflessione più importante: in Val di Cornia i parchi sono stati realizzati direttamente dai Comuni, senza bisogno di ulteriori enti che, in ogni caso, rappresentano un appesantimento burocratico e una oggettiva deresponsabilizzazione degli enti locali.
Se la Regione vorrà concorrere a sostenere finanziariamente e promuovere i parchi della Val di Cornia ha gli strumenti per farlo, senza bisogno di istituire sovrastrutture amministrative che inevitabilmente comporterebbero costi aggiuntivi.
Naturalmente nessuno si sottrae al confronto, ma perché questo accada occorre che chi ha la responsabilità di aprirlo lo faccia.
Campiglia M.ma 28 dicembre 2009
Comune dei Cittadini
L’articolo all’origine della reazione di Comune dei Cittadini:
Sui nostri parchi la Regione ci dà una possibilità
Destino dei nostri parchi. Proviamo a fare chiarezza. Qualche mese fa la Regione ventilò l’idea della costituzione del quarto Parco regionale sull’attuale sistema dei Parchi Val di Cornia. Come è doveroso per ogni amministratore abbiamo cercato di capire che cosa significasse. Abbiamo quindi manifestato, verso l’assessorato regionale competente e verso la commissione consiliare che stava trattando il tema, il nostro interesse ad approfondire la cosa. Tutto qui. Dunque nelle parole di Zucconi c’è almeno una mancanza d’informazione: noi non abbiamo chiesto nessun ente parco. È la Regione che ha prospettato una possibilità. E noi abbiamo voluto vedere.
La commissione consiliare ambiente ha approvato il piano triennale regionale delle aree protette e, in questo quadro, l’istituzione del quarto parco. In questa direzione è stata prospettata la possibilità che questo nuovo parco sia il sistema Parchi Val di Cornia.
Parliamoci chiaro: la proposta ci onora e ci rende fieri perché riconosce l’importanza di questa nostra realtà e del lavoro fatto. E ci interessa, perché significherebbe risorse finanziarie riversate sull’insieme delle nostre aree protette, oltre all’ingresso in un sistema di visibilità di grande forza.
Ma poiché consideriamo la vicenda dei Parchi Val di Cornia una storia esemplare, che ha edificato un modello portato ad esempio in Italia e costruito un bagaglio di esperienza a cui non intendiamo rinunciare, allora vogliamo capire bene. Ecco perché chiediamo di vedere meglio che cosa significherebbe. Quali asset? Quale governo del sistema? Quale peso conserverebbero i Comuni? Come salvaguardare e valorizzare il know how della Società dei Parchi? E su tutto questo, non appena saremo in possesso di elementi chiari, aprire un dibattito a tutto campo con la società locale.
Siamo solo nella fase iniziale di un percorso, il cui esito finale non è né per noi, né per la Regione, affatto scontato. Questo è quello che stiamo facendo, come è giusto che facciano sindaci e Comuni consci e gelosi della loro storia e della loro autonomia, ma anche consapevoli che per governare territori complessi serve attenzione ai cambiamenti, alle opportunità, al contesto economico e finanziario – quello dei bilanci comunali, ad esempio – e a quello normativo, che mutano con rapidità.
Giampaolo Pioli (sindaco di Suvereto / presidente del Circondario)
il Tirreno 28 dicembre 2009 pagina 02 sezione: PIOMBINO