Dopo il danno che il comune di Piombino ha causato alla Società dei Parchi sottraendogli arbitrariamente le entrate dei parcheggi della Costa est e di Baratti per coprire i buchi del proprio bilancio; dopo il danno causato al turismo con l’istituzione della tassa di soggiorno che, nelle enunciazioni, doveva servire a ripianare il buco di bilancio della società Parchi; dopo i ripetuti ritardi dei Comuni nell’approvazione del contratto di servizio lasciando la Società nell’incertezza di poter garantire i servizi; dopo la costante riduzione delle risorse assegnate ai parchi; dopo l’ammissione, pochi giorni fa, dei Comuni di non poter far più fronte ai contributi che devono alla Società costringendola ad aumentare il costo dei biglietti ai musei e ai parchi, ora è arrivata la beffa.
Quest’anno la “parking pass”, cioè la tessera prepagata per i residenti nei cinque comuni della Val di Cornia che consente la sosta nei parcheggi dei parchi di Baratti e della Sterpaia, costerà 50 euro contro i 35 dello scorso anno. Un aumento del 42% in un solo anno. Una vergogna che si aggiunge agli aumenti decisi negli ultimi anni per chi non ha la “parking pass” e che oggi paga alla Sterpaia 1,50 euro l’ora (giornaliero 13,20 euro) e a Baratti 1,80 euro l’ora (giornaliero 15,60).
A deciderlo non è stata però la Società dei Parchi, di cui sono soci tutti i Comuni della Val di Cornia, ma il solo Comune di Piombino. Poco importa se quei parcheggi facevano parte di un sistema e di una gestione unitaria dei parchi, sancita in precise convenzioni, mai modificate, che li considerano “bene unico del territorio”.
Tutto questo fa parte del passato. Per il Comune di Piombino i parchi non sono più un bene unico, ma un bancomat per rimpinguare le proprie casse comunali, come ammettono apertamente gli amministratori di quella città. Da soli hanno deciso ora quanto devono pagare i cittadini di Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta per andare al mare nei parchi della Sterpaia e di Baratti che pure contribuiscono a mantenere.
Sconcerta l’assuefazione degli altri Comuni alle decisioni di Piombino che, già con la passata amministrazione, ha intrapreso la via della demolizione del sistema dei parchi. Per il Sindaco Rossana Soffritti bisogna capire “quali possono essere altre modalità e strumenti per acquisire nuove risorse, diverse dal sostegno pubblico, per far vivere alla Parchi una stagione più florida di quella di adesso”. Per il vicesindaco Bertocchi “ se c’è la possibilità di riformare la società dall’interno bene, altrimenti si dovrà avviare una riflessione sulla chiusura della spa e decidere con quale nuova forma sostituirla”. La risposta è sotto i loro occhi. Evitino di sottostare ai ricatti e ai furti dell’amministrazione di Piombino, facendone pagare le conseguenze ai propri cittadini e ai turisti.
Di questo passo si va verso la completa distruzione di un progetto che ha dato un enorme contributo allo sviluppo del turismo in questa zona, ma che ormai è destinato a scomparire nelle mani di Sindaci che forse non erano e non sono all’altezza di poterlo gestire.
2 aprile 2015
Comune dei Cittadini