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PD vs Zucconi – Il dibattito

Marzo 3, 2011
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“Io compagno eretico, accuso Venturina”  Questo paese è un dormitorio senza identità” Dossier n°6 del Corriere Fiorentino

“Zucconi ha diritto di parlare”
L’articolo 3 della Costituzione dice: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Quindi la partecipazione di tutti alla politica è un principio fondante del nostro ordinamento e più in generale del vivere civile. È dovere di tutti quindi intervenire per rimuovere gli ostacoli per rendere effettiva questa partecipazione.
È per questo dovere costituzionale che non posso che intervenire da libero cittadino in difesa della piena libertà di Massimo Zucconi di partecipare alla politica e di discutere su tutti gli argomenti. È mio dovere, intervenire perché non venga messa in dubbio la legittimità e neppure l’opportunità per Zucconi, come per qualsiasi dipendente, di esprimere opinioni di critica verso l’operato di chi amministra il Comune in cui lavora.
Parlare di conflitto di interessi fra ruolo di dipendente e di rappresentante politico è un’assurdità, non solo giuridica ma soprattutto politica. Il conflitto di interessi c’è quando il ruolo politico permette dei vantaggi personali o di carriera professionale, qui la situazione è opposta, non ci nascondiamo che il dipendente Zucconi non trarrà vantaggi ma casomai avrà solo problemi dal suo ruolo politico.
In onore alla Costituzione dovrebbe essere dovere di tutti rimuovere gli ostacoli che possano limitare di fatto la libertà al lavoratore Zucconi per la sua effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del paese e dovrebbe essere incoraggiato a proseguire nella sua esperienza, non il contrario.
Il problema sono le critiche che non si sopportano e si vorrebbe tacitare chi interviene contro, non si capisce che il dibattito anche duro è il sale della democrazia, è quella cosa che fa evolvere il pensiero. Invece il segretario del Pd e ben quattro capigruppo parlano di conflitto di interesse, la situazione è particolarmente grave.
ADRIANO BRUSCHI, presidente Legambiente Piombino
Il Tirreno 3.3.2011


«In difesa» del capogruppo Comune dei Cittadini è intervenuto Giuliano Parodi, capogruppo dell’altra lista civica della Val di Cornia (insieme al Forum di San Vincenzo), Uniti per Suvereto

«Gli attacchi personali mossi a Massimo Zucconi sottolineano la gravità del clima in cui anche la politica locale è scivolata. Un sindaco che si crede il datore di lavoro dei funzionari del comune, ha travisato il suo ruolo. Un amministratore eletto dal popolo non diventa il padrone del Comune ma un suo servitore, il concetto di superuomo di Nietzsche, alimentato dalla riforma Bassanini sugli enti pubblici, ha trovato la massima espressione nel berlusconismo e, a cascata anche negli esponenti minori della gerarchia politica. L’anomalia in cui siamo precipitati non permette più la normale dialettica politica tra forze diverse, ma tutto viene strumentalizzato e finalizzato alla denigrazione personale – incalza il capogruppo Giuliano Parodi – la ormai nota “macchina del fango” illustrata assai bene da Saviano, trova attivi attuatori».

«Dopo anni di amministrazione granitiche monocolore, le liste civiche nei vari comuni hanno portato a galla problemi e fatti. Hanno provato a discuterne con le amministrazioni in ogni sede: dai consigli comunali alle assemblee pubbliche, dove sistematicamente assessori e sindaci si son sottratti al confronto e al contraddittorio. Mi auguro che la dialettica e gli scontri rientrino presto nei canoni naturali del confronto sui fatti e sulla visione politiche delle scelte da fare. Credo sia necessario – conclude – ognuno con la propria ideologia, avere come obiettivo finale il benessere dei cittadini».

La Nazione 1.3.2011

L’intervento di Giuliano Parodi su La Nazione 3.3.2011:

TROVO sconcertante l’attacco fatto alle liste di opposizione da parte dei capigruppo del Pd della Val di Cornia. Legittimo è dissentire sulle posizioni degli avversari politici, ma tacciare ogni volta di demagogia e populismo chi critica e pone un problema reale è stalinismo applicato. A 20 anni dal crollo del muro di Berlino vedere il partito, erede legittimo, che del glorioso Pci ha conservato solo i peggiori difetti ed ha archiviato, purtroppo, insieme alle falce e martello i pregi di un partito capace di dialogare con i cittadini, e con le altre forze politiche senza scendere sempre nella bagarre e negli attacchi “ad personam”.

COME presidente della Commissione bilancio del Comune di Suvereto, mi dispiaccio delle parole espresse dal capogruppo Pd, Tambelli in merito al fatto che le liste civiche strumentalizzano i tagli dello Stato centrale per far sembrare carnefici invece che vittime i sindaci. Alla luce soprattutto del percorso che abbiamo fatto nelle varie commissioni dove Uniti per Suvereto ha condiviso le difficoltà di un’amministrazione che per quanto riguarda il nostro Comune ha fatto scelte precise che hanno trovato il plauso dell’opposizione perchè tese al mantenimento dei servizi e al contenimento delle tariffe. La scelta di accollarsi per intero il costo del trasporto scolastico dopo i drammatici tagli sul Tpl della Regione e la costituzione di un fondo per aiutare le realtà più disagiate nel pagamento della Tia, sono indirizzi precisi che noi condividiamo fino in fondo. Il taglio dei fondi alla Parchi da parte del Comune di Piombino, l’oggetto del contendere di questi giorni, è scelta criticabile sopratutto in virtù di un contratto di servizi stipulato anni fa, a cui tutti gli altri comuni hanno adempiuto anche nelle ristrettezze del bilancio 2011, sopratutto perchè, e qui il discorso diventa più ampio, stigmatizzare sia le azioni che la valenza della Parchi ad una mera questione economica, ridurre il problema ad un “parcheggificio” è deludente.

PARADOSSALE è che un anno fa proprio Uniti per Suvereto, attraverso un’interrogazione consiliare sollevò il problema dell’aumento delle quote comunali per la gestione della Parchi, invertendo un trend che negli anni, vista anche la gestione oculata del dottor Zucconi aveva visto la diminuzione costante della stessa, per quella semplice posizione critica volta a capire ed approfondire l’operato di una società partecipata, fummo fatti bersaglio di accuse da parte delle Amministrazioni.
OGGI gli stessi argomenti vengono usati dalle varie forze politiche per giustificare l’azione del comune di Piombino. Se riteniamo la gestione Parchi inadeguata allora agiamo sui vertici e sulle scelte strategiche della stessa in maniera concertata e unitaria. La soppressione del Circondario, ossia la mancanza fisica di un ruolo dove incontrarsi, non doveva impedire ai sindaci di stilare strategie sovracomunali congiunte, tagliare i fondi in maniera indiscriminata significa solamente abbandonare investimenti in cultura e storia che sono per il nostro territorio patrimonio inestimabile, patrimonio che non si salvaguarda certo alimentando quotidianamente a mezzo stampa sterili polemiche nei confronti delle opposizioni.
Giuliano Parodi, capogruppo Uniti per Suvereto, presidente Commissione Bilancio del Comune di Suvereto

No agli attacchi personali e ai tentativi di delegittimazione
Solidarietà a Massimo Zucconi arriva da Ilio Benifei, coordinatore di Sinistra, ecologia e libertà, che giudica «non condivisibili le risposte di Fabiani prima e dei capigruppo Pd poi, in quanto spostano i termini dal piano del dibattito a quello della polemica e dell’attacco personale».
Per Benifei si tratta «di un inaccettabile tentativo di delegittimazione. In un regime democratico qualunque cittadino ha il diritto di esprimere il proprio pensiero e di avanzare le proprie critiche, senza gradi o professioni e senza per questo venir accusato di “volersi mettere in mostra”».
«Tacciare di antipolitica – prosegue e di malafede gruppi di cittadini che si aggregano al di fuori dei partiti tradizionali, dai quali è chiaro che non si sentono più rappresentati è segno di debolezza e di difficoltà a leggere le nuove forme di partecipazione democratica e di impegno civile; è segno di un distacco crescente tra la politica tradizionale dei partiti e le nuove e più articolate dinamiche sociali».
Secondo il coordinatore di Sinistra, ecologia e libertà «la vicenda di Baratti dovrebbe far riflettere: quando c’è confronto, voglia di ascolto, i risultati sono positivi e nell’interesse della comunità. I cittadini che, singolarmente o in associazioni, esprimono critiche, progetti suggerimenti o anche solo disagi, devono costituire un polo di confronto e di dialogo».
«Ritengo che la libertà di critica e il rispetto per le persone – conclude Benifei – debbano essere la cifra distintiva del confronto politico, confronto che deve esplicitarsi sui temi e non sulle accuse personali, tanto meno sui tentativi di delegittimazione».
Il Tirreno 4.3.2011

«Un dirigente del Comune non è un dipendente del sindaco» (Gianni Anselmi)

«HA RAGIONE il signor Parodi, che si interessa a me ma che mi pregio di non rappresentare istituzionalmente e men che meno politicamente: un dirigente di un Comune non è un dipendente del sindaco». Così il primo cittadino di Piombino, Gianni Anselmi, replica all’intervento pubblicato ieri del capogruppo Uniti per Suvereto, Giuliano Parodi, che aveva “difeso” Massimo Zucconi.

«E INFATTI – continua Anselmi – nelle mie dichiarazioni avevo parlato, riferendomi all’architetto Zucconi, di un dirigente del Comune. Mi permetto tuttavia di consigliare al signor Parodi di aggiungere alle sue letture il Testo unico degli enti locali e il Contratto dei dirigenti pubblici: sicuramente li troverà poco seducenti, ma indispensabili se intende occuparsi con maggiore qualità della cosa pubblica. Quanto a Zucconi e relativo codazzo, vedo immotivatamente predisporre una autocandidatura a Martire della Libertà di pontificare. Tranquilli: la sua libertà di opinione non è in discussione. La questione è infatti, insisto, deontologica».
La Nazione 2.3.2011

Il Pdl: a lungo è stato controllato e controllore
Nella querelle tra il Pd e Massimo Zucconi s’inserisce Giovanni Sironi, esponente del Pdl e vicepresidente del consiglio comunale. «Ho sentito – dice Sironi – dichiarare da Zucconi alle assemblee a cui partecipa che è contrario al fotovoltaico. Ora ammettiamo che io sia un imprenditore che vuole venire a Piombino a investire nel fotovoltaico. Automaticamente devo passare dal dirigente Zucconi il quale dopo che io ho presentato tutta la documentazione deve decidere se darmi o no la concessione. Se la decisione fosse per il no come potrei io imprenditore non pensare che questa decisione sia ingiusta visto le idee sbandierate da Zucconi nelle varie assemblee?».
Per Sironi «se questo non è conflitto di interessi ditemi come lo volete chiamare. Del resto Zucconi quando era dirigente all’urbanistica e allo stesso tempo della Parchi a lungo è stato sia controllore che controllato anche grazie all’amministrazione compiacente di Sinistra in carica in quegli anni».
Il Tirreno 4.3.2011

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