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Partecipazione, confronto e proposte al dibattito sulle energie rinnovabili promosso da Comune dei Cittadini

Aprile 2, 2010
In Le nostre iniziative, Territorio & Ambiente
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Dopo gli interventi introduttivi di Riccardo Papi, Katiuscia Eroe e Gabriele Nanni, 16 cittadini sono intervenuti per esprimere idee e sensibilità su una materia che vede un punto di convergenza unanime: la produzione di energia da fonti rinnovabili (sole e vento) è una necessità per l’ambiente, una forma di risparmio sulla bolletta energetica e una nuova opportunità di lavoro.

E’ anche il modo per rispondere a coloro che ripropongono il nucleare: una tecnologia respinta da un referendum popolare che usa fonti esauribili (l’uranio) e non ha ancora risolto il problema delle scorie radioattive.

Il dibattito si è concentrato sul vuoto di programmazione che regna in questo settore. C’è poca informazione, i cittadini e le imprese non conoscono i vantaggi delle tecnologie rinnovabili, manca una seria programmazione pubblica. Fino ad oggi, nel Comune di Campiglia,  a  proporre la costruzione di centrali a biomasse e di  grandi impianti eolici e fotovoltaici sono state le società private che stipulano accordi autonomi con i proprietari dei terreni agricoli.  In conseguenza delle scelte compiute dal Comune nel 2008, è possibile che centinaia di ettari di terreno siano sottratti alla produzione agricola per far posto a vaste distese di pannelli solari. Uno scenario che molti considerano negativo per l’economia ed il paesaggio della Val di Cornia.

Il capogruppo di CDC, Massimo Zucconi, ha proposto di ribaltare l’approccio finora seguito: anziché partire dalle campagne si dovrebbe guardare prioritariamente alle vaste aree industriali non utilizzate, ai grandi capannoni, ai parcheggi, alle cave, alle zone intercluse tra le strade, alle aree marginali che hanno perso vocazione agricola. L’obiettivo è quello del massimo sviluppo delle energie rinnovabili nell’ambito di una programmazione pubblica che riduca i conflitti tra interessi contrapposti e che assuma seriamente il territorio rurale come una risorsa essenziale per lo sviluppo.

2 aprile 2010
Comune dei Cittadini

 

«Sì alle energie rinnovabili, ma nel rispetto dell’agricoltura» Il dibattito promosso da Comune dei Cittadini
Il Tirreno 8.4.2010

Vivace dibattito alla saletta comunale sul tema dell’energie rinnovabili. L’incontro, organizzato dalla lista civica Comune dei Cittadini, aveva un titolo provocatorio, “Energie Rinnovabili? Sì. Al posto dei carciofi? No”, ed è per questo che in bella mostra al tavolo degli organizzatori campeggiava una cassa enorme di carciofi locali.

Questa “coreografia” sintetizzava il pensiero della lista civica, espresso da Riccardo Papi, responsabile della commissione ambiente: «Non siamo contrari alle energie rinnovabili. Riteniamo essenziale sottolineare che questo settore emergente se non adeguatamente regolato potrà provocare dei danni al territorio. Quindi giusti gli incentivi per le energie rinnovabili, purché questo sviluppo non vada a detrimento di altre risorse, in particolare quella che per la Val di Cornia è una tra le più preziose, l’agricoltura».

Perché potrebbe esserci questo rischio? Secondo Papi: «All’interno del Regolamente urbanistico non sono individuate aree precise per l’istallazione di impianti».

Le proposte. «Istallare gli impianti sulle zone già urbanizzate, per esempio sui tetti dei capannoni industriali, sui parcheggi, negli svincoli autostradali, nella zona artigianale di Campo alla Croce. In questo modo – secondo Comune dei Cittadini – si potrebbe avere la produzione di energia necessaria al territorio senza consumare un ettaro di suolo».

Sono poi intervenuti Gabriele Nanni e Katiuscia Eroe, entrambi dell’ufficio Energia di Legambiente. Nanni ha parlato di bioedilizia ed ha spiegato che in Toscana al proposito ci sono solo linee-guida, quindi non norme vincolanti, anche se in base all’ultimo rapporto ON-RE (con cui vengono raccolti i dati sui regolamenti edilizi dei Comuni sulla promozione delle energie rinnovabili), sono ormai ben 557 i Comuni che si sono aperti al settore. Eroe ha ricordato che le energie rinnovabili non sono inquinanti, migliorano la qualità dell’aria e quindi della vita, oltre a ridurre i costi, in primo luogo quelli della sanità. «Al tempo stesso – ha proseguito – liberalizzare il fotovoltaico sul territorio agricolo sarebbe suicida». Da qui l’idea di «stabilire una percentuale massima di territorio destinata alle energie rinnovabili».

Tra il pubblico, c’è chi ha contestato la visione apocalittica degli impianti fotovoltaici ed eolici; c’è anche chi ha paventato il rischio che un uso limitato di questi impianti potrebbe rendere accettabili le centrali nucleari per soddisfare il bisogno energetico.

Massimo Zucconi, capogruppo in consiglio comunale della lista civica, ha chiuso il dibattito parlando polemicamente del “caso” della centrale a biomasse dell’Amatello: «Nella provincia di Livorno, i 150-200 ettari per i quali sono stati presentati dei progetti di impianti vanno a cadere quasi tutti in Val di Cornia, a causa dell’assenza di programmazione e di criteri troppo elastici. Il progetto dell’Amatello dopo ben 680 giorni di istruttoria continua a rimbalzare tra gli enti».

FRANCESCO ROSSI

Energie rinnovabili: un ampio confronto
La Nazione 4.4.2010

PARTECIPAZIONE, confronto e proposte al dibattito sulle energie rinnovabili promosso dalla lista Comune dei Cittadini. Dopo gli interventi introduttivi di Riccardo Papi, Katiuscia Eroe e Gabriele Nanni, numerosi cittadini sono intervenuti per esprimere idee e sensibilità. Il dibattito si è concentrato sul vuoto di programmazione di questo settore. «C’è poca informazione, i cittadini e le imprese non conoscono i vantaggi delle tecnologie rinnovabili, manca una seria programmazione pubblica. Fino ad oggi, nel Comune di Campiglia, a proporre la costruzione di centrali a biomasse e di grandi impianti eolici e fotovoltaici sono state le società private che stipulano accordi autonomi con i proprietari dei terreni agricoli».

IN CONSEGUENZA delle scelte compiute dal Comune — si afferma ancora — nel 2008, è possibile che centinaia di ettari di terreno siano sottratti alla produzione agricola per far posto a vaste distese di pannelli solari». Il capogruppo di Cdc, Massimo Zucconi, ha proposto di ribaltare l’approccio: «Anziché partire dalle campagne si dovrebbe guardare alle vaste aree industriali non utilizzate, ai grandi capannoni, ai parcheggi, alle cave, alle zone intercluse tra le strade, alle aree marginali che hanno perso vocazione agricola. L’obiettivo è il massimo sviluppo delle energie rinnovabili nell’ambito di una programmazione pubblica».

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Tags: ComunicatiEnergie rinnovabiliRassegna stampa
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