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Piombino: Magona non chiude. Ma è in vendita

Novembre 6, 2012
In Economia & Lavoro
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ARCELORMITTAL se trova un compratore venderà Magona. Spunta ancora l’ipotesi del minimill: se Lucchini avesse l’impianto Magona potrebbe pensare di comprare i coils dal vicino stabilimento. È in sintesi quanto è emerso ieri dalla riunione che si è tenuta a Roma al Ministero, un incontro per affrontare le problematiche di Magona. Erano presenti al tavolo ministeriale il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, i segretari di Fim, Fiom e Uilm, i coordinatori delle Rsu Magona, il direttore dello stabilimento Nannipieri e il capo di Arcelor Mittal Sud Ovest, Mourange.

«LA SITUAZIONE permane difficile – ha dichiarato il sindaco – resta infatti complicata la situazione sullo zincato da qui i problemi a far marciare lo stabilimento a pieno regime. L’azienda ha dichiarato di voler rimanere in Italia, ma in presenza di un compratore non ha escluso il passaggio di mano. Abbiamo ribadito che per noi la situazione di stallo, se strutturale resta inaccettabile, considerando che nel 2004 i dipendenti erano 800 e oggi ArcelorMittal vorrebbe far marciare Magona con 212 lavoratori». È stata affrontata anche la questione del costo dell’energia, il ministero si è impegnato a convocare Magona ad un tavolo con i tecnici che stanno preparando il decreto legge che dovrebbe essere approvato entro l’anno, ma se è pur vero che per Magona il costo dell’energia ha un grosso peso quando marcia a pieno regime, circa 11 milioni all’anno, questo non si può dire che ne abbia adesso: 4 milioni. Poi il sindaco ha parlato di mini mill. «Visto che fra i problemi di Magona c’è il costo dell’approvvigionamento dei coils ho chiesto se Lucchini avesse il mini mill ArcelorMittal sarebbe disposta a comprarli. Questo risolverebbe il problema dell’area a caldo da una parte e dall’altra quello dei costi. L’azienda ha detto di sì, ma senza sborsare soldi per l’investimento. Da qui la necessità di un percorso ministeriale sulla questione siderurgica di Piombino, la necessità di un ruolo pubblico per la vicenda».

PREOCCUPATI i sindacati. «Restano in piedi i problemi di Magona, non è emerso niente di tranquillizzante: da una parte la questione del mercato, dall’altra le strategie future dell’azienda ancora incerte» ha dichiarato Vincenzo Renda, segretario Uilm. Intanto oggi Fim, Fiom, Uilm e Rsu Magona hanno indetto uno sciopero con assemblea: primo turno dalle ore 12,30 alle 14 (tutto lo stabilimento, compreso zincatura, verniciatura e servizi collegati); secondo turno e turno spezzato dalle ore 14 alle 15,30 (tutto lo stabilimento, compreso zincatura, verniciatura e servizi collegati). Il turno di notte può partecipare allo sciopero-assemblea fuori orario di lavoro come previsto dall’accordo del ’92. Saranno informati tutti i lavoratori sull’esito dell’incontro al Ministero.

Maila Papi

La Nazione 06.11.2012

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