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A Piombino è stato adottato un regolamento urbanistico moderno che preferisce il riuso al consumo di nuovo suolo e che scommette sul rapporto virtuoso fra ambiente e sviluppo economico. Questa è la filosofia che ha ispirato il piano, siamo aperti a suggerimenti e proposte, ma su questo punto non si torna indietro. Abbiamo costruito il nuovo Regolamento urbanistico entro la cornice del Piano strutturale d’area della Val di Cornia ma anche tenendo conto delle numerose suggestioni che il percorso partecipato e il confronto con le associazioni di categoria e con le organizzazioni sindacali hanno fatto emergere.
Questo è uno dei punti di forza di tale strumento, frutto della precisa scelta di aggiornare i nostri strumenti di pianificazione urbanistica al tempo della crisi, alle nuove criticità che i cittadini e le organizzazioni che rappresentano lavoratori e imprese conoscono bene. A questo percorso hanno avuto modo di dare il proprio contributo tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione. Registriamo con favore gesti e parole di responsabilità che sono arrivati da settori dell’opposizione, dalle parole di apertura di Udc e Futuro e Libertà, al significativo voto di astensione da parte di Rifondazione comunista. Tutto questo, a nostro modo di vedere, testimonia un adeguato livello di consapevolezza circa la gravità della crisi e la necessità di dare risposte nuove il più possibile condivise. A questo senso di responsabilità che si è respirato nel consiglio comunale si è purtroppo contrapposta una visione miope, incomprensibile, di una forza di maggioranza come l’Idv.
Un partito, che è bene ricordarlo, ha partecipato negli ultimi mesi a tutti gli incontri di maggioranza sullo strumento urbanistico, senza mai sollevare, forti elementi di criticità che non fossero stati, poi, spiegati e risolti nel confronto fra di noi e con il contributo di tecnici, sindaco e assessore all’urbanistica. Abbiamo scoperto solo la mattina del Consiglio quale sarebbe stata la posizione che quel partito avrebbe assunto e espresso attraverso il voto, che è di astensione. Vogliamo chiarirlo subito, per il lungo e serrato lavoro che c’è stato, per il confronto largo e puntuale che ha accompagnato la stesura del Ru, il voto di astensione di un partito di maggioranza come l’Idv equivale, per noi, ad un voto contrario.
Non c’è spazio per interpretazioni alternative e consideriamo piuttosto gravi le argomentazioni dell’astensione. Si sono detti contrari al limite al frazionamento degli alloggi fino ad un minimo di 45 mq, hanno avuto paura di sostenere la scelta di sostituire una vecchia previsione residenziale, mai attuata, con la realizzazione di un nuovo edificio scolastico in grado di ospitare Iti e Itc riorganizzandoli all’interno di un unico polo scolastico a San Rocco. Continuano a riproporre problemi che c’è la disponibilità a risolvere, come nel caso della Lega Navale di Salivoli.
Il partito dell’assessore regionale Marson a Piombino sembra essere più attento a interessi particolari, seppur legittimi, piuttosto che all’interesse generale che oggi pretende dalla politica una nuova visione orientata alla riqualificazione degli spazi e dei servizi pubblici e al riuso. Pensiamo che a questo punto l’Idv dovrebbe spiegare non più a noi, ma ai suoi elettori le ragioni di questa scelta. Intanto inviatiamo le forze che hanno dato segnali di apertura e di responsabilità a confrontarsi con noi, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il Ru, che insieme a quelli degli altri Comuni, rappresenta un pezzo importante di un disegno più ampio di cui fanno parte il polo della nautica e della cantieristica con le aree ex Irfid a disposizione per nuovi insediamenti produttivi, il piano regolatore portuale insieme al processo di infrastrutturazione con il completamento della Tirrenica, la 398 fino al porto, la Due Mari. Un disegno che ci propone questa sfida: rinnovare il modello di sviluppo riequilibrando il rapporto fra rendita e lavoro in favore di quest’ultimo. Valerio Fabiani (Segretario FederazionePd)
«Regolamento urbanistico da paese dei balocchi»
«IL REGOLAMENTO urbanistico approvato è quello del Paese dei Balocchi». Commenta così Riccardo Gelichi, consigliere comunale del Gruppo misto, l’approvazione del nuovo strumento. «Uno strumento che pianifica la città per i prossimi cinque anni, e che dovrebbe assumere quindi una connotazione realistica, ma se si ritiene plausibile che le opere previste siano realizzate in più legislature e da più sindaci, è sicuramente fondamentale che dette scelte siano reiterabili dagli stessi in quanto apprezzabili e coerenti con lo sviluppo economico e culturale della città. Questo regolamento urbanistico invece, pianifica di tutto e di più — incalza Gelichi — quindi via l’Itc, via l’Iti, via il mercato coperto, via la stazione, via il palazzetto dello sport: tutto trasla, come per magìa, in altri lidi, come se tutto ciò non costasse niente, ma soprattutto che non costasse niente alle tasche dei cittadini di Piombino; sono tutti interventi pubblici. I soldi hanno un valore, soprattutto quelli che ti affidano, se ne dovrebbe fare buon uso; il condizionale è d’obbligo, infatti per spostare i due istituti scolastici, là dove sono previsti dal regolamento il Comune sarebbe costretto a espropriare alcune aree che attualmente sono edificabili, ad un costo molto cospicuo, invece di utilizzare altre zone limitrofe al polo scolastico attuale, come quelle adiacenti al Ciasa, anch’esse edificabili ma di proprietà del Comune».
«ENTRANDO nel dettaglio — continua — si vede che l’Iti si sposta a San Rocco e invece della scuola nell’attuale edificio si ospiteranno gli uffici comunali che nel frattempo si dovrebbero liberare dall’ala del Comune che guarda ad Est, dove il regolamento urbanistico prevede appartamenti vista mare. A nessuno però è venuto in mente che invece di spostare costosamente l’Iti, per collocare gli uffici comunali si potrebbe utilizzare l’edificio di Palazzo Appiani».
«ALTRA COSA incomprensibile — aggiunge Gelichi — è spendere oggi 120mila euro dei piombinesi per costruire un parcheggio in un ambito dove il regolamento prevede alloggi, e il privato può in ogni momento riprendersi il bene per destinarlo agli usi previsti, un parcheggio quindi a tempo. Dulcis in fundo negli spazi degli ex Macelli, in alternativa alle funzioni turistiche ricettive troviamo una residenza per pensionati, espressione lampante di un regolamento che legge una città immaginaria per lo sviluppo e il futuro dei giovani, ma che cerca concrete risposte per i pensionati, generazione che purtroppo sarà sempre più preponderante nel tessuto sociale di questo territorio».
La Nazione 30.06.2012
Al termine di una seduta fiume, il consiglio comunale ha adottato ieri il regolamento urbanistico, che disegna il futuro della città per i prossimi 5 anni. A favore hanno votato il Pd e Mambrini (gruppo misto), si sono astenuti Idv e Prc, contrari Pdl, Fli, Udc e Gelichi. Le scelte fondamentali sono state illustrate dall’assessore all’urbanistica Luciano Francardi, che ha sottolineato la filosofia di fondo del piano: riuso e ristrutturazione dell’edilizia esistente, riqualificazione di alcune zone nevralgiche della città. Tra le previsioni più significative l’arretramento dei binari da piazza Gramsci, la creazione di un nuovo scolastico e il cambiamento di destinazione d’uso dell’Itc e dell’Iti, la previsione dello spostamento del centro commerciale Coop nella zona di via Flemalle, la realizzazione di un nuovo mercato coperto in via Ferrer e il recupero delle strutture originali di quello esistente, la realizzazione e di un polo sportivo nella zona della Tolla.
Un piano che le opposizioni, pur con argomentazioni diverse e l’eccezione del Prc, hanno considerato troppo timido e restrittivo sugli aspetti normativi. E sui troppi vincoli ha insistito in particolare Amerini (Fli) che pur ha dichiarato di apprezzare alcuni aspetti del Ru e l’intervento conclusivo del sindaco Anselmi. Il primo fuoco è venuto all’interno della maggioranza. Il socialista Mambrini ha condizionato il suo voto positivo (e a scadenza) all’accoglimento delle osservazioni in modo da fare emergere una scelta precisa a favore del turismo. Per Mambrini il saldo dei posti letto è addirittura peggiore di quello previsto nel precedente Prg. Sbagliato per lui l’Hotel a Salivoli e la destinazione, in parte residenziale, dell’Itc. Critiche anche alle superfici minime (45 metri) ammesse per la ristrutturazioni.
Per Gelichi il Ru è più ideale che reale e non risponde alle esigenze di sviluppo complementare che pone la crisi economica.. La delocalizzazione di Iti e Itc per Gelichi è «una visione romantica delle previsioni». Inoltre ha espresso perplessità per la nuova localizzazione, che richiederà onerosi espropri. Ad una visione ideale corrisponderebbero anche la destinazione per il piazzale di alaggio a Marina, che Gelichi continua invece a vedere come porta a mare della città. Critiche a cui a risposto il capogruppo Pd Capuano, secondo il quale il Ru rappresenta una rilettura della città che tiene conto dell’esistente, di quel che si sta trasformando e di ciò che deve essere trasformato: «Non rinnega il passato ma va oltre, rispondendo alle esigenze in termini di infrastrutture, mobilità e sostenibilità». Stonature in seno alla maggioranza sono arrivate dall’intervento di Mosci (Idv).
Del Ru sembra condividere ben poco. Contrario all’hotel al Vallone di Salivoli, al campeggio al campo Marrone, allo spostamento della Coop in via Flemalle, al trasferimento degli uffici comunali all’Iti e allo spostamento dell’Itc in un terreno da espropriare. Decisa la posizione del Pdl con Pazzaglia, che ritiene insufficienti le previsioni edilizie Un settore che potrebbero invece rappresentare un motore economico. Anzichè favorire le imprese, a suo parere si creano vincoli che non danno certezze di tempi ed esito delle procedure. Anche per Coppola (Udc) si è perso l’occasione per dare impulso ad un’economia stagnante partendo dal mattone.
Sul turismo e la realizzazione di nuovi posti letto invece, Coppola più che alla quantità pensa alla specificità degli interventi. Uno sviluppo che vedrebbe bene a Sant’Albinia, dove le previsioni sono state ridimensionate. Coppola ha infine riproposto l’esigenza di dare soluzione per l’insediamento delle Fabbricciane. Ad apprezzare il piano, più di quanto hanno fatto alcune delle forze di maggioranza, è stato invece Checcoli del Prc .
Un’astensione, ha precisato, che vuole essere una grossa apertura di credito, purchè non si ceda poi in fase delle osservazioni. Sia Francardi che il sindaco hanno sottolineato che si tratta di un inizio e non di una fine, pronti ad accogliere osservazioni, ma rigidi sulla filosofia del piano. Alle critiche sulle scarse previsioni edilizie, Anselmi ha risposto con i numeri: 1.162 alloggi in 5 anni, 622 previsti dal vecchio piano e 330 che non incidono sul piano strutturale. «Se c’è da correggere qualcosa lo faremo, ma non rinunciando alle impostazioni di fondo» .
Giorgio Pasquinucci
Il Tirreno 28.06.2012
Domanda: in quale paese “normale” si prevede in uno strumento urbanistico lo “spostamento della Coop”? … è incredibile che nessuno noti lapsus clamorosi come questo…