Apprendiamo dal Tirreno che sotto Natale la Regione Toscana ha rilasciato alla società Rinascenza Toscana l’autorizzazione per la discarica di Ischia di Crociano a Piombino. Ciò significa che al termine ormai prossimo degli interventi di approntamento del sito, si avvieranno i conferimenti e arriveranno nuovi rifiuti dall’esterno.
In pratica si tratta di un Decreto dirigenziale del 22 dicembre scorso che voltura a Rinascenza Toscana srl le autorizzazioni già in possesso di Rimateria spa. Decreto che è stato trasmesso al Comune di Piombino, all’ARPAT, all’ASL Toscana nord ovest e al curatore fallimentare di Rimateria. Dunque tutti sanno, ma nessuno parla.
È un preoccupante silenzio. Forse non si vuole far sapere che Rinascenza, società completamente privata, ha ora titolo a fare ciò che avrebbe potuto fare Rimateria, società mista pubblico/privato.
La prima domanda è: perché è stata fatta fallire Rimateria (società pubblica/privata) se la società subentrante Rinascenza (solo privata) potrà fare le stesse attività che poteva fare Rimateria? La seconda domanda è quali agganci politici ha Rinascenza Toscana per poter fare ciò che non era consentito a Rimateria? Se i progetti già autorizzati a Rimateria non erano più graditi al socio pubblico non lo potranno essere neppure ora che tutto è in mano ai privati, o no?
Dobbiamo dunque registrare che si è cambiato tutto per non cambiare niente: Rinascenza potrà fare ciò che poteva fare Rimateria, salvo novità peggiorative dovute ad impianti aggiuntivi di cui si parla da tempo. Dunque, nulla cambia, forse peggiora: a Piombino arriveranno tonnellate di rifiuti speciali da fuori, mentre quelli giacenti nel SIN resteranno dove sono. Questo è il rischio che si profila in un orizzonte non più remoto ma vicinissimo. Dopo il rigassificatore un altro duro colpo al territorio, stavolta nel silenzio delle istituzioni e dei soggetti locali.
Noi intendiamo porre la questione e riaprire la vertenza ambientale legata alla salute e all’economia del territorio, chiedendo alle forze politiche e sociali e alle istituzioni pubbliche della Val di Cornia di riprendere la voce e la mobilitazione su tale importante questione.
Officina San Vincenzo
Gruppo 2019 Campiglia marittima
Assemblea popolare Suvereto