Il problema, infatti, non è dichiararsi “d’accordo con il rispetto delle regole”, come fa il Sindaco di Campiglia, ma intervenire tempestivamente per farle rispettare quando ce n’è bisogno.
La situazione dell’Italian Food è molto chiara: tra il 2007 e il 2008 sono state realizzate consistenti opere senza permessi di costruzione; i vigili le hanno accertate nel 2009 e alla fine del 2010 il Comune non ha ancora deciso se vanno demolite o se possono essere sanate. Il meno che si possa dire è che il Comune ha tardato a vedere ciò che stava accadendo e ora traccheggia nel decidere cosa fare.
Nel frattempo i cittadini lamentano crescenti problemi ambientali, tra i quali i rumori dovuti al traffico di mezzi pesanti e a lavorazioni sui piazzali, realizzati senza permessi di costruzione, che lambiscono ormai le finestre delle abitazioni.
Anche per noi lo stabilimento dell’Italian Food è una risorsa essenziale per l’agricoltura del nostro territorio e ne auspichiamo lo sviluppo nelle aree produttive di Campo alla Croce. Ma questo non può in nessun modo indurci a scambi pericolosi tra lavoro e illegalità.
I problemi di Coltie, inoltre, non derivano solo dai comportamenti dell’Italian Food. Da tempo andiamo denunciando i ritardi nella sistemazione delle aree pubbliche dei vecchi magazzini comunali sulle quali, secondo quanto previsto da una convenzione tra il Comune e privati scelti con gara pubblica, era prevista la realizzazione di una piazza da completare entro il 2008. Niente di tutto questo è accaduto e quei terreni, in stato di abbandono, sono stati utilizzati per il parcheggio di mezzi pesanti.
Torniamo a chiedere al Comune il rispetto dei contratti sottoscritti o, in caso d’impossibilità oggettive, a ridefinire con i privati nuovi termini per la realizzazione delle opere pubbliche. In mancanza di nuovi accordi regnerà l’arbitrio e la discrezionalità a tutto discapito dell’interesse pubblico.
Campiglia M.ma,30 novembre 2010
COMUNE DEI CITTADINI
Sulla stampa:
«Italia Food, le chiacchiere non servono Le regole vanno fatte rispettare e basta»
LA REPLICA DELLA LISTA CIVICA AL SINDACO ROSSANA SOFFRITTI
«A COLTIE chiediamo al Comune di agire, facendo rispettare le leggi e i contratti sottoscritti con i privati». La lista Comune dei Cittadini replica al sindaco Rossana Soffritti sulla vicenda dell’Italian Food. «Il problema, infatti, non è dichiararsi “d’accordo con il rispetto delle regole”, come fa il sindaco di Campiglia, ma intervenire tempestivamente per farle rispettare quando ce n’è bisogno. La situazione dell’Italian Food è molto chiara: tra il 2007 e il 2008 sono state realizzate consistenti opere senza permessi di costruzione; i vigili le hanno accertate nel 2009 e alla fine del 2010 il Comune non ha ancora deciso se vanno demolite o se possono essere sanate. Il meno che si possa dire è che il Comune ha tardato a vedere ciò che stava accadendo e ora traccheggia nel decidere cosa fare».
«NEL FRATTEMPO i cittadini lamentano crescenti problemi ambientali, tra i quali i rumori dovuti al traffico di mezzi pesanti e a lavorazioni sui piazzali, realizzati senza permessi di costruzione, che lambiscono ormai le finestre delle abitazioni. Anche per noi lo stabilimento dell’Italian Food è una risorsa essenziale per l’agricoltura del nostro territorio e ne auspichiamo lo sviluppo nelle aree produttive di Campo alla Croce. Ma questo non può in nessun modo indurci a scambi pericolosi tra lavoro e illegalità. I problemi di Coltie, inoltre, non derivano solo dai comportamenti dell’Italian Food. Da tempo andiamo denunciando i ritardi nella sistemazione delle aree pubbliche dei vecchi magazzini comunali sulle quali era prevista la realizzazione di una piazza da completare entro il 2008. Niente di tutto questo è accaduto e quei terreni, in stato di abbandono, sono stati utilizzati per il parcheggio di mezzi pesanti».
La Nazione 3.12.2010
Cdc all’attacco «Il sindaco faccia rispettare le regole a Italian Food»
L’intervento del sindaco Soffritti su Italian Food e la zona di Coltie non ha tranquillizzato gli esponenti della lista di opposizione Comune dei cittadini. «Il problema non è dichiararsi d’accordo con il rispetto delle regole, come fa il sindaco, ma di intervenire per farle rispettare» affermano alla lista civica.
Quali i punti dolenti? «La situazione dell’Italian Food è chiara: tra il 2007 e il 2008 sono state realizzate consistenti opere senza permessi di costruzione – attacca Comune dei cittadini – e il Comune non ha ancora deciso se vanno demolite o sanate».
A detta della lista civica, inoltre, le lamentele dei cittadini a proposito dei problemi ambientali a Coltie sono causate dai «rumori dovuti al traffico di mezzi pesanti ed a lavorazioni su piazzali che lambiscono le finestre delle abitazioni». Viene riconosciuto il ruolo dell’Italian Food, «risorsa essenziale per l’agricoltura» e se ne auspica lo sviluppo nelle aree produttive di Campo alla Croce. «Tuttavia – prosegue Comune dei cittadini – questo non può indurci a scambi pericolosi».
Poi altri problemi per le Coltie. «Da tempo – proseguono dalla lista civica – andiamo denunciando i ritardi nella sistemazione delle aree dei vecchi magazzini comunali sulle quali, secondo una convenzione tra Comune e privati, era prevista la realizzazione di una piazza, da completare entro il 2008. Niente è accaduto e quei terreni, in abbandono, sono utilizzati per il parcheggio di mezzi pesanti». In conclusione, la lista civica chiede al Comune «il rispetto dei contratti sottoscritti o, in caso d’impossibilità oggettive, la ridefinizione con i privati di nuovi termini per la realizzazione delle opere pubbliche».
FRANCESCO ROSSI
Il Tirreno 4.12.2010