Il segretario del PD Valerio Fabiani prima, ed i quattro capigruppo del PD successivamente, sparano contro le liste civiche della Val di Cornia ed in particolare sul nostro capogruppo Massimo Zucconi. L’espediente politico della strumentalizzazione e la non tolleranza verso le critiche ed il dissenso appartengono ad un modo stantìo di concepire la politica. Dispiace che ad adottarli siano anche dei giovani come noi.
Ci rattrista che un partito politico che governa, sulla base di uno storico consenso elettorale, debba fronteggiare le proprie difficoltà interne attaccando un soggetto politico per colpire tutto il movimento delle liste, createsi sul nostro territorio negli ultimi anni. Dovremmo piuttosto domandarci perché liste e comitati sono proliferati, e se non sia un po’ colpa delle maggioranze che ci hanno governato male, costringendo i cittadini a riprendersi quella politica troppo distante e divenuta spudoratamente autoreferenziale. Accusare un consigliere di una lista di minoranza, oltre che essere inutile, visto che non si tratta di discutere problemi reali che toccano la collettività, è anche poco opportuno perché in un certo senso si accusa Zucconi di scarsa trasparenza in quanto dirigente all’ambiente del Comune di Piombino, posizione che mal si concilierebbe con quella di consigliere di minoranza nel Comune di Campiglia.
Questo concetto non si discosta molto dal significativo titolo dell’articolo: “Zucconi usa la sua posizione contro il Comune che gli da lavoro”. Una domanda ci sorge spontanea, ma se uno lavora nel settore pubblico, in un Comune, non può lamentare problemi o inefficienze delle amministrazioni? Deve rinunciare a fare politica di opposizione perché ci lavora? Deve avere paura di dire la propria opinione sotto il ricatto del lavoro? Con questo concetto un sindacalista, dipendente di un’azienda, dovrebbe rinunciare al proprio lavoro o alla carica sindacale, tutto in nome della democrazia e della trasparenza?.
Come gruppo di giovani che vede nel Comune dei Cittadini e degli altri movimenti nati in Val di Cornia un esempio di buona politica ed un’occasione di impegno civile, vorremmo invitarli a stare più attenti ai contenuti e alle idee, evitando di attaccare le persone solo perché si permettono di criticare il potere. In particolare ai più giovani, vorremmo che interpretassero i nostri veri bisogni, e non di quella cerchia ristretta che vede nel Pd un’occasione per la propria vita o il proprio lavoro, bensì di tutti quelli che studiano, che non trovano lavoro, che sono stati spinti a fregarsene dei partiti, che non hanno luoghi di ritrovo né opportunità di impiego nel nostro territorio. Intanto il sindaco Anselmi, parlando di “codazzo” e altro continua ad offendere coloro che si impegnano. Non è un bel viatico per avvicinare i giovani alla politica.
Gruppo giovani del Comune dei Cittadini
2 marzo 2011
SULLA STAMPA:
«Una politica distante dalle esigenze della gente»
Campiglia: i giovani del Cdc in difesa le liste civiche
«L’ESPEDIENTE politico della strumentalizzazione e la non tolleranza verso le critiche ed il dissenso appartengono ad un modo stantio di concepire la politica». Sono scesi in campo i giovani della lista Comune dei Cittadini, per “difendere” le liste civiche della Val di Cornia e il proprio capogruppo dopo gli interventi del segretario del Pd Valerio Fabiani prima, e dei quattro capigruppo del Pd poi. «Ci rattrista che un partito politico che governa, sulla base di uno storico consenso elettorale, debba fronteggiare le proprie difficoltà interne attaccando un soggetto politico per colpire tutto il movimento delle liste, createsi sul nostro territorio negli ultimi anni. Dovremmo piuttosto domandarci perché liste e comitati sono proliferati, e se non sia un po’ colpa delle maggioranze che ci hanno governato male, costringendo i cittadini a riprendersi quella politica troppo distante e divenuta spudoratamente autoreferenziale. Accusare un consigliere di una lista di minoranza, oltre che essere inutile, visto che non si tratta di discutere problemi reali che toccano la collettività, è anche poco opportuno perché in un certo senso si accusa Zucconi di scarsa trasparenza in quanto dirigente all’ambiente del Comune di Piombino, posizione che mal si concilierebbe con quella di consigliere di minoranza nel Comune di Campiglia. Questo concetto non si discosta molto dal significativo titolo dell’articolo (La Nazione di lunedì 28 febbraio, ndr): «Zucconi usa la sua posizione contro il Comune che gli dà lavoro».
I GIOVANI del CdC al riguardo fanno poi una serie di domande: «Ma se uno lavora nel settore pubblico, in un Comune, non può lamentare problemi o inefficienze delle amministrazioni? Deve rinunciare a fare politica di opposizione perché ci lavora? Deve avere paura di dire la propria opinione sotto il ricatto del lavoro? Con questo concetto un sindacalista, dipendente di un’azienda, dovrebbe rinunciare al proprio lavoro o alla carica sindacale, tutto in nome della democrazia e della trasparenza?». E alla fine si rivolgono ai giovani del Pd. «Come gruppo di giovani che vede nel Comune dei Cittadini e degli altri movimenti nati in Val di Cornia un esempio di buona politica ed un’occasione di impegno civile, vorremmo invitarli a stare più attenti ai contenuti e alle idee, evitando di attaccare le persone solo perché si permettono di criticare il potere. In particolare ai più giovani, vorremmo che interpretassero i nostri veri bisogni, e non di quella cerchia ristretta che vede nel Pd un’occasione per la propria vita o il proprio lavoro, bensì di tutti quelli che studiano, che non trovano lavoro, che sono stati spinti a fregarsene dei partiti, che non hanno luoghi di ritrovo né opportunità di impiego nel nostro territorio. Intanto il sindaco Anselmi, parlando di “codazzo” e altro continua ad offendere coloro che si impegnano. Non è un bel viatico per avvicinare i giovani alla politica».
m.p.
La Nazione 3.2.2011