Al giovane PD campigliese.
Se il giovane Pd di Campiglia voleva dare prova di quello che non va in quel partito c’è riuscito in pieno. Nel suo comunicato non è presente nessuna considerazione sugli argomenti di cui si discute da mesi, dalla poca trasparenza nell’amministrazione alle scelte urbanistiche da molti considerate subalterne alla rendita e poco attente ai bisogni della gente.
C’è invece un gran bisogno di rassicurare se stessi con i richiami alle feste di partito, agli iscritti, ai risultati elettorali, senza però dire del progressivo declino e del macroscopico astensionismo alle elezioni regionali del 2010 che non ha certo risparmiato il PD.
C’è poi un livore verso coloro che, amando questi luoghi, hanno scelto di trascorre qui il proprio tempo libero, contribuendo con le proprie sensibilità alla crescita del dibattito locale. Un atteggiamento incomprensibile che non ha nulla a che vedere con la nostra tradizione democratica.
C’è infine il connotato peggiore del nuovo corso del PD locale: l’intolleranza verso chi dissente, tanto più se di sinistra.
Comprendo che per chi concepisce la politica come carriera o opportunismo è poco credibile che ci siano persone disposte a tutto pur di non rinunciare alle proprie idee.
Ai giovani del PD campigliese rammento che le mia ultima iscrizione ai DS risale al 2004 e che le motivazioni dell’abbandono, come ebbi a scrivere pubblicamente, hanno ragioni politiche e non personali. Si chiamano affievolimento della democrazia interna, offuscamento della trasparenza, interferenze tra politica e affari, intrecci inaccettabili tra cariche in aziende pubbliche e cariche in aziende private, cedimenti alla rendita immobiliare e agli interessi delle imprese estrattive, incapacità di distinguere tra ruoli istituzionali (garanti di tutti) e ruoli di partito, intolleranza verso le minoranze, insorgere di paure tra i cittadini per il timore di ricatti, e tante altre cose ancora.
Tutti fenomeni che non potevano lasciare indifferente chi crede nella democrazia e nella libertà degli individui. E, come si è visto alle elezioni del 2009, non ero certo il solo. Più che alle mie motivazioni, dunque, i giovani del PD farebbero bene ad interrogarsi sul perché il 18,5% degli elettori, anche se antiberlusconiani, ha deciso di non votarli.
Campiglia 5 giugno 2010.
Massimo Zucconi
Capogruppo Lista Comune dei Cittadini
Ieri sera per la prima volta ho voluto conoscere in carne ed ossa le persone che da tempo seguivo sulla rete.ho spesso condiviso le loro iniziative, ma ora devo dire che le seguirò ancora da più vicino.da un pò di tempo seguo le vicende di questo Piano Regolatorer e mi ha sempre fatto vomitare vedere i “compagni” del PDmenoL e gli amici del PDL come da 30 anni a oggi abbiano condiviso ogni piano regolatore che si è susseguito senza da parte di quest’ultimi opporsi,lamentarsi o almeno invocare assemblee pubbliche dove almeno discuterne.vabbè qualche scaramuccia per animare il dibattito c’è stata altrimenti era troppo evidente l’inciucio.poi un giorno una parte della sinistra stessa si è stufata di questo e ha capito che nel suo comune la maggioranza adottava il sistema soviet,e chi diceva la sua e non quella del partito era un traditore(e il 18% di questa lista e di altre decine e decine in italia stanno a significare questo!!).oggi le linee guida che caratterizzano ogni comparto della gestione delle risorse e del territorio le fanno i partiti e spesso vanno di pari passo con gli interessi imprenditoriali di qualcuno,e nel nostro piccolo abbiamo avuto le conferme (vedi giunte banti e velo).purtroppo per il nuovo sindaco la strada non sarà così in discesa come prevedeva,perchè ora qualcuno (18%)che osa obiettare c’è e non perchè la direzione del partito glielà detto,ma perchè ha un pò di buon senso e autonomia di pensiero.quindi continuate così.anzi continuiamo.