C’era da immaginarselo che l’assemblea indetta dall’Associazione Operatori Turistici di San Vincenzo dove l’introduzione dell’imposta di soggiorno, con il relativo impiego dei proventi, era oggetto della riunione allargata a tutte le componenti imprenditoriali della città. Un argomento oggetto di larga partecipazione, tanto da emergere non solo la contestata «imposta di soggiorno», ma una vera unità d’intenti tanto che, alla fine, nessuno ha mosso un dito in favore dell’Amministrazione Comunale. Così ne è uscita un’assemblea di fuoco, dove i problemi legati a San Vincenzo si sono succeduti e sono emerse numerose proposte, di protesta ma anche propositive.
L’imposta di soggiorno, non trova nessuno d’accordo. E’ stata applicata con il solo consenso del «partitone» di maggioranza visto che anche le associazioni di categoria, tutte, si sono dichiarate contrarie. Ed ora, con questa assemblea si è ribadito, con forza, che i «proventi» non devono servire per sovvenzionare un nuovo carrozzone dove San Vincenzo è il primo Comune della Val di Cornia a contribuire tanto da giustificare l’ampliare le mansioni, competenze, ed anche lo statuto della Parchi Val di Cornia. Poi questo non servirà direttamente ad una qualificazione dei servizi, sull’economia, e sull’immagine promozionale della cittadina.
Un progetto, quello della Parchi, che sarà «necessario solo per proporre nuovi incarichi a politici dimessi». Cosi, senza remore, si è parlato poi della passerella pedonale sopra la ferrovia chiusa fino a dopo estate, della viabilità di via della Principessa, dei parcheggi a pagamento, pista ciclabile, del sempre maggiore degrado in cui versa tutta la città ad iniziare proprio dal Palazzo Comunale, la Torre, l’isola pedonale da riqualificare nel suo assetto.
All’affollata assemblea, erano presenti oltre agli Operatori Turistici, gli artigiani, i commercianti, le agenzie immobiliari, case vacanze, stabilimenti balneari, operatori di tutti i settori economici, ed anche cittadini intervenuti per «conoscere meglio» la nuova imposizione, in quanto, al momento esiste tanta confusione sul sistema di applicazione.
Poi, nel dire preoccupazione è riduttivo ma anche tanto malumore, rabbia e voglia di «farsi sentire», tutti insieme con voce unanime nei confronti di chi «amministra questo paese» sempre meno in sintonia con le reali necessità dei suoi abitanti. Quindi un nuovo balzello che finisce per gravare su tutti i soggetti, ma anche tante perplessità in merito alla gestione ed alle finalità. Un’imposta che deve essere finalizzata direttamente sul territorio, viene «spalmata» su altri comuni del comprensorio in un momento di crisi come lo è l’attuale.
Poi è stata indicata una strategia operativa immediata. Comunque, non si esclude l’intenzione di allargare lo statuto dell’Associazione Operatori Turistici per offrire la possibilità di confluire, al suo interno, tutte le categorie imprenditoriali per dare più forza ad un organismo in grado di «confrontarsi con gli Amministratori». Intanto, inizierà una raccolta di firme, a supporto di un documento dove saranno specificate istanze e proposte emerse, in maniera unitaria, da questa infuocata assemblea.
Piero Bientinesi
La Nazione 21.03.2012