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Sì all’unione dei comuni: approvato l’ordine del giorno proposto dalla lista civica Comune dei Cittadini

Gennaio 31, 2013
In Servizi Pubblici, Sociale & Cultura
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Al Consiglio Comunale di martedì 29 gennaio, alla luce del dibattito nazionale sulla riforma degli Enti Locali, abbiamo avuto la soddisfazione di veder votato, con larga maggioranza, un nostro ordine del giorno che impegna la Giunta ad intraprendere iniziative finalizzate a favorire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia.

Riteniamo infatti che un serio coordinamento nella pianificazione del territorio, nella gestione dei servizi socio-sanitari, nel governo della risorsa idrica, nella creazione del sistema dei parchi e in altri rilevanti settori della pubblica amministrazione, sia un punto essenziale per l’esercizio di funzioni associate ed imprescindibile per intraprendere qualsiasi forma di relazione con i territori limitrofi che hanno affinità sociali ed economiche alle nostre. Nella situazione di difficoltà che stiamo vivendo, di crisi industriale, di discussione su cosa fare nel nostro territorio, non possiamo ragionare per singoli comuni, tirando ognuno l’acqua al suo mulino, ma dobbiamo intraprendere un percorso unitario che punti ad ottimizzare i servizi, abbattere gli sprechi, aumentare l’efficienza per il cittadino e guardare al dopo acciaierie. Ne verremmo a guadagnare tutti per l’efficienza e daremmo l’immagine di un territorio che si muove coeso nelle scelte (coraggiose) che dovremo intraprendere nei prossimi anni se vogliamo vivere in un ambiente accogliente, competitivo e che possa garantire sicurezza alle prossime generazioni.

Comune dei Cittadini

29.1.2013

Sulla Stampa:

Il consiglio dice sì all’Unione dei Comuni

Le Unioni di Comuni sono enti locali formati da due o più comuni contigui. In quanto enti locali, ad essi si applicano, nei limiti della compatibilità, i principi previsti per l’ordinamento dei comuni. I consigli comunali che ne fanno parte devono approvare con specifica maggioranza l’atto costitutivo e lo Statuto dell’Unione. l’Unione dei Comuni ha potestà regolamentare per quanto riguarda: 1) la propria organizzazione 2) lo svolgimento delle proprie funzioni 3) i rapporti anche finanziari con i comuni. Il Presidente dell’Unione deve essere nominato tra i sindaci dei comuni associati. I componenti sono scelti tra gli amministratori (di consiglio e di giunta) dei comuni, tenendo conto dell’obbligo di rappresentare le minoranze. Per legge, il numero dei componenti non può eccedere quello per i comuni di dimensioni pari alla popolazione dell’Unione. Secondo la nuova disciplina, l’Unione dei Comuni non è più finalizzata alla fusione dei comuni associati.

Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per la realizzazione dell’Unione dei Comuni. Con questo atto, il consiglio ha incaricato la giunta di procedere al confronto istituzionale con i Comuni di Piombino, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta per procedere alla costituzione di quello che è un nuovo ente locale vero e proprio. Nel documento si ricorda che questi comuni hanno già dato prova in passato di capacità di coordinamento in più settori, nella pianificazione del territorio, nella gestione dei servizi socio- sanitari, nel governo della risorsa idrica, nel sistema dei parchi ed in altre esperienze amministrative. Si afferma che, alla luce dei risultati ottenuti, la dimensione sovracomunale può garantire «un ruolo più incisivo dei singoli comuni nella programmazione del territorio ed una maggiore efficienza dei servizi.

Il collegamento tra i comuni della Val di Cornia andrebbe a formare un’area geografica minima, il che non esclude «intese e collaborazioni con aree geografiche limitrofe, in particolare le Colline Metallifere, il comune di Castagneto Carducci, l’isola d’Elba e l’arcipelago toscano.» Infine, si sostiene che l’esistenza della Val di Cornia anche dal punto di vista istituzionale dovrebbe influire sul dibattito riguardo il ruolo delle Province. Soddisfazione per l’approvazione dell’Unione dei Comuni viene espressa da Comune dei Cittadini, proponente dell’ordine del giorno.

«Riteniamo che un serio coordinamento nella pianificazione del territorio – afferma la lista civica guidata da Massimo Zucconi – e in altri rilevanti settori della pubblica amministrazione sia un punto essenziale per l’esercizio di funzioni associate ed imprescindibile per intraprendere qualsiasi forma di relazione con i territori limitrofi che hanno affinità sociali ed economiche alle nostre. Nella situazione di difficoltà che stiamo vivendo, di crisi industriale, di discussione su cosa fare nel nostro territorio – si prosegue – , non possiamo ragionare per singoli comuni, tirando ognuno l’acqua al suo mulino, ma dobbiamo intraprendere un percorso unitario che punti ad ottimizzare i servizi, abbattere gli sprechi, aumentare l’efficienza per il cittadino ed a guardare al dopo acciaierie.» Sul perché questa importante iniziativa sia stata intrapresa dal gruppo consiliare di opposizione, dalla maggioranza si fa notare che «la costituzione dell’Unione dei Comuni è già nel nostro programma. Il tema è da sempre alla nostra attenzione e ci fa piacere che abbia un più ampio consenso». Parere opposto quello del centro- destra che sull’ordine del giorno si è astenuto. «Ci si lamenta dei costi della politica – dichiara Carlo Felice Rafanelli, capogruppo del Pdl – e poi si crea l’Unione che è un nuovo ente locale, che necessita di nuove strutture ed organi, il che si aggiungerà ai costi della macchina amministrativa».

Francesco Rossi

Il Tirreno 31.01.2013

La lista civica: «La nostra proposta votata all’unanimità»

«ALLA LUCE del dibattito nazionale sulla riforma degli Enti Locali, abbiamo avuto la soddisfazione di veder votato, con larga maggioranza, un nostro ordine del giorno che impegna la Giunta ad intraprendere iniziative finalizzate a favorire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia». La soddisfazione è quella della lista civica Comune dei cittadini. «Riteniamo infatti che un serio coordinamento nella pianificazione del territorio, nella gestione dei servizi socio-sanitari, nel governo della risorsa idrica, nella creazione del sistema dei parchi e in altri rilevanti settori della pubblica amministrazione, sia un punto essenziale per l’esercizio di funzioni associate ed imprescindibile per intraprendere qualsiasi forma di relazione con i territori limitrofi che hanno affinità sociali ed economiche alle nostre.
NELLA SITUAZIONE di difficoltà che stiamo vivendo, di crisi industriale, di discussione su cosa fare nel nostro territorio, non possiamo ragionare per singoli comuni, ma dobbiamo intraprendere un percorso unitario che punti ad ottimizzare i servizi, abbattere gli sprechi, aumentare l’efficienza per il cittadino e guardare al dopo acciaierie. Ne verremmo a guadagnare tutti per l’efficienza e daremmo l’immagine di un territorio che si muove coeso nelle scelte (coraggiose) che dovremo intraprendere nei prossimi anni se vogliamo vivere in un ambiente accogliente, competitivo e che possa garantire sicurezza alle prossime generazioni».
La Nazione 31.01.2013
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Tags: ComunicatiRassegna stampa
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