Luca Nesti racconta come ha vissuto il dibattito organizzato dal Partito Democratico durante la Festa dell’Unità di Venturina Terme.
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“Proposte dei Cittadini per migliorare il Comune di Campiglia Marittima”
Il PD di Campiglia Marittima, ha chiesto un incontro con tutte le forze politiche di centro sinistra, per sondare possibili alleanze e insieme contrastare le orde dei barbari leghisti provenienti da destra.
Questa è una storia vera che ha del surreale.
Ho appreso di questa riunione in rete da un mio amico e ho deciso di andare. Mi ero convinto, per nessuna ragione valida, che fosse al comune. Sono arrivato non sapendo nemmeno che fosse iniziata la Festa dell’Unità…. c’era talmente poca gente che anche quelli del PD non erano sicuri fosse iniziata. Lo spazio allocato era piccolo e angusto a dimostrazione della mancanza di fiducia in se stessi e che nel dialogo non si sarebbero spesi. E li non hanno deluso. Il microfono era basso, e quindi dovevi decidere se ascoltare le persone o un complessino a pochi passi da noi che faceva canzoni 70/80 tra cui un pessimo arrangiamento di Gloria Gaynor – I will Survive … che, va detto, ha comunque solleticato i miei fianchi..
La Segretaria del PD Venturina dopo un preambolo, ha aperto il dibattito, poi ha fatto un considerevole uso del cellulare col quale ha sicuramente risolto catastrofi di scala mondiale, che ovviamente non potevano attendere e che, solo lei poteva risolvere li e subito. Ma magari si difenderebbe col “posso fare due cose contemporaneamente anche se la seconda appare una mancanza di rispetto”. Proprio oggi, un mio amico aveva detto che il PD “Chiama a raccolta tutti, poi fa come gli pare.”. Non hanno deluso nemmeno qui.
Gli oratori rappresentati delle 4 forze politiche riunitesi, si sono succedute. Con quel microfono, alcuni comprensibili a tratti, altri per niente… Ma io sono furbo e mi ero portato gli occhiali da lontano e ho colto le parole più usate col labiale. “Dobbiamo cambiare” questa tutti….. “Più lavoro e non c’è solo siderurgia” anche questa tutti…
L’amico aveva ragione anche sul fatto che solo Zucconi avrebbe brillato come oratore. Zucconi, della lista civica Comune dei Cittadini, ha detto che vista la natura stessa delle liste civiche, non avrebbe senso un’alleanza, ma eventualmente potrebbe parlare di convergenze di programma. Non sono sicuro se non hanno capito o hanno fatto finta, sta di fatto che nessuno ha ribadito e che io credo sia vera la prima opzione. Per il PD suona molto come ci ricordava l’amico…. il Programma? “Ciffon du papier”. E credo abbia ragione anche sul fatto che il vero motivo dell’apertura è che nessuno ha un candidato politico credibile. Onore all’amico che non ne sbaglia una.
Quando è arrivato il turno del pubblico sono saltati gli schemi…. i rappresentanti delle forze politiche sono diventati irrilevanti e si sono concentrati tutti sulle diatribe interne al PD e la politica nazionale. Stavo per andarmene ma è intervenuto un altro amico che ha tentato eloquentemente e con padronanza del parlare in pubblico, di riportare al dialogo tra i rappresentanti e gli astanti e la più pragmatica politica locale… ha anche ammonito tutti sull’uso improprio del microfono rispetto al tema della serata…. son rimasto. M’aveva dato fiducia e ho addirittura ponderato un intervento… Quello che ha preso la parola dopo, deve aver avuto un problema con l’eloquenza del predecessore, perchè è passato addirittura alla politica internazionale. Evidentemente con l’intento di risolverla li, in quel momento e per il mondo tutto. Me ne sono andato.
Tutti, rappresentanti e pubblico intervenuto, hanno concordato su una cosa: “la crisi dell’istituzione locale è un problema politico e con la politica va risolto”. La descrizione della serata finisce qui. Quello che segue è l’intervento che avrei voluto fare e avrei aperto con “Avete tutti torto”, per rendermi simpatico come una gastroscopia.
“…avete parlato di epoche in cui la politica ‘funzionava’ perchè ci si parlava e ci si confrontava… la verità è che l’unica cosa che resta di quel periodo sono i danni. Il mercato ‘tirava’ e sopperiva a tutti gli errori politici e dei direttori d’azienda. Oggi c’è un mondo diverso, molto più complesso e il problema non è politico ma tecnico, principalmente a livello locale. Le persone non hanno né tempo né voglia di parlare con i politici. Vogliono più semplicemente che i servizi funzionino perché c’hanno da fa, lavoran pè pagà e un voglian noie’”.
“Lo scandalo spazzatura, le buche per le strade, i continui disservizi all’impianto idrico comunale e a quello dell’illuminazione, la pulizia e mantenimento dei giardini pubblici e via e via (dice’a Bozzone). Le disparità, le ingiustizie e la burocrazia create dalla politica rigida e gretta sono la vera causa della crisi. E’ un problema squisitamente tecnico e con la tecnica va risolto. Dovete smettere di assegnare figure politiche a cariche tecniche. Dovete controllare le controllate. Dovete usare la tecnica per risolvere i problemi e dovete parlare di tecnica e non di politica, tanto non vi crede nessuno”.
“Usate ancora il linguaggio della politica di 40 anni fa. Il linguaggio della vostra ‘opposizione’ funziona perché almeno sono in grado di puntare il dito sul problema. Il popolo è talmente beota che si accontenta del dito e non si fa domande sull’implementazione. Avete una speranza solo se offrite la ‘soluzione tecnica’ non politica… ma dovete vincere la carica emozionale delle loro parole (attenti, se questi sofisti sanno, vi fanno tondi… chiosava Platone) e allora dovete supportare la vostra soluzione con prove tecniche della ragionevolezza della soluzione stessa. Cosa che comunque è più giusta, equilibrata e meglio si addice alla sinistra. Nessuno dei presenti ha l’autorità per farlo perché è parte del problema. L’unica cosa che può redimervi è un programma squisitamente tecnico promosso da persone che apprezzano e possiedono la tecnica, perchè una buona tecnica ha già la politica inglobata per design. Grazie.”
Son sicuro che qualcuno avrebbe detto suo malgrado: “non ho capito niente, dovete fa sistemà questo microfono”. Se avessero usato un po’ di tecnica per gestire la serata, non mi sarebbe venuto in mente “Berlinguer ti Voglio Bene”…. Però che film..! Un gioiello del surreale italiano.
LUCA NESTI