È in arrivo una nuova stangata sul pedaggio autostradale. Aumenti bocciati lo scorso dicembre per approfondimento del Governo, ma ora sbloccati con un decreto firmato dal ministero dei Trasporti insieme a quello dell’Economia. E se Autostrade per l’Italia annuncia dalla mezzanotte tra oggi e domani un aumento medio sulla rete dello 0,07%, il discorso è diverso per il tratto livornese dell’A12 gestito da Sat: quello che da Collesalvetti oggi arriva fino a San Pietro in Palazzi (Cecina) dopo la costruzione del lotto 1 della Tirrenica.
Qui, come comunica la stessa società, il rincaro è del 3,81%. Che significa? Semplice: prepariamoci a una nuova stangata. Perché questo pezzo di strada, anche se ben mantenuto e con un asfalto da fare invidia, sta diventando sempre più un lusso. Un lusso che sta determinando un costante calo di traffico (in particolare di quello pesante), ma che non va ad incidere minimante negli incassi della Sat: questi, proprio grazie ai ritocchi nel pedaggio, continuano a crescere di anno in anno. Tornando alle nuove tariffe, in attesa che Sat fornisca i dettagli sui vari percorsi, ecco alcuni esempi degli aumenti in arrivo.
Il prezzo della tratta più gettonata dell’A12, ovvero quella che va dal casello di Collesalvetti alla nuova barriera della Tirrenica a Vada, passa da 4,20 a 4,40 euro. Dunque, di colpo 20 centesimi in più per un percorso lungo circa 30 chilometri e che ha un tempo di percorrenza stimato in quasi 20 minuti. E allora è facile ipotizzare che sempre più pendolari (in particolare nel periodo estivo) opteranno per la 206, la strada regionale conosciuta anche come “Emilia”, che da Vicarello corre lungo l’A12 fino ad arrivare a Cecina. Passa da 3,90 a 4 euro, invece, la tratta che dal vecchio casello di Rosignano arrivo fino a quello di Collesalvetti.
A quanto appreso ieri sera, dovrebbero restare invariati i costi dei tratti a sistema aperto della Tirrenica, ovvero quelli che dal lotto 1 Rosignano-San Pietro in Palazzi si collegano con la Variante Aurelia. L’A12, comunque, non è nuova a salassi del genere: nel 2012 l’aumento fu del 4,82%, l’anno precedente del 4,08%. E sul nuovo salasso autostradale interviene la Coldiretti: «L’aumento delle tariffe autostradali pesa in un Paese come l’Italia, dove l’86% del trasporto commerciale avviene su gomma. Particolarmente rilevante è l’incidenza del costo dei trasporti sui prodotti agricoli ed alimentari», fa notare l’associazione degli agricoltori. «Il rischio è l’effetto valanga, con ogni pasto consumato dagli italiani che si stima deve percorrere duemila chilometri prima di giungere in tavola».
Mario Moscadelli
Il Tirreno 11.04.2013