«Altro che riqualificazione: ci sono solo detriti e erbacce»
Nonostante la giunta comunale abbia approvato da poco il progetto per la riqualificazione della stazione di Campiglia, la situazione continua ad alimentare polemiche e disagi tra i residenti, stanchi del degrado e dello stato d’abbandono in cui sta versando una zona strategicamente importante per la Val di Cornia.
I lavori, come dichiarato da alcuni abitanti, vanno a rilento e le zone che dovrebbero essere adibite a parcheggio sono sommerse da erbacce e detriti.
Non solo, le case di nuova costruzione restano per la maggiorparte invendute.

Il problema, per molti, risiede nella poca coerenza tra ciò che teoricamente viene proposto e quello che viene invece attuato concretamente. Se la giunta ha stabilito che i lavori inizieranno entro 18 mesi con una durata massima di due anni, è anche vero che il ritmo con cui la situazione sta procedendo non promette cambiamenti imminenti.
Per chi ci abita è indecente vivere tra calcinacci, erbacce e ammassi di detriti, per i cittadini è triste non vedere ancora rivalutata una stazione che secondo il piano dovrebbe essere il punto di riferimento per i comuni della Val di Cornia. Le buone intenzioni ci sono, visti i costi per la riqualificazione che si aggirano attorno ai trecentomila euro e che prevedono una nuova illuminazione, grandi parcheggi e una viabilità con tanto di suddivisione degli accessi tra traffico privato e traffico bus-taxi. Ma a prescindere dai buoni propositi e dalle brillanti idee, i fatti testimoniano, agli occhi dei residenti, tutt’altro.
Sarebbe sufficiente, secondo alcuni residenti, sistemare le zone incolte, togliere i detriti, insomma fare una pulizia generale per poter scalzare lo stato d’abbandono dilagante e cominciare a smuovere la situazione realmente.
Francesca Zamboni- Il Tirreno 09.10.2011