Nicola Bertini, capogruppo del Forum, critica duramente la decisione della maggioranza di presentare, durante l’ultimo consiglio comunale, una delibera di richiesta per l’iscrizione del Comune di San Vincenzo all’elenco regionale delle località turistiche in vista dell’istituzione della tassa di soggiorno. «La maggioranza – sostiene Bertini – è sdraiata sui diktat del Comune di Piombino ed è pronta a tassare i cittadini per errori altrui. L’impegno ad approvare l’imposta di soggiorno è stato inserito in una delibera che richiede l’iscrizione all’elenco regionale delle località turistiche, evitando così di ascoltare le proposte di rimandare la discussione sulla tassa ad un quadro economico che chiarisca le necessità del nostro bilancio.
C’è bisogno di questa tassa? – si chiede Bertini – Dove sono i conti che dimostrano la necessità di gravare sul settore turistico in un periodo già difficile?». Per Bertini, alla base della decisione dei Comuni della Val di Cornia di istituire la tassa di soggiorno, vi sarebbe la decisione, da parte del Comune di Piombino, di ‘prendersi’ i parcheggi della Sterpaia. «Voler esaminare i conti prima di istituire la tassa – dice Bertini – non è parso logico alla maggioranza. Il motivo è semplice, ed è l’atto di appropriazione da parte del Comune di Piombino dei parcheggi della Sterpaia, oggi gestiti dalla Parchi Val di Cornia. Questo produce minori entrate per la Parchi, e invece di pretendere che il Comune di Piombino metta giù le mani dai parcheggi altrui, il sindaco Biagi istituisce la tassa di soggiorno. Non solo. I parcheggi della Principessa saranno a pagamento, e così si tartasserà chi va al mare a Rimigliano per dare soldi alla Parchi.
Non è colpa di Anselmi se questo avviene, ma degli altri sindaci della Val di Cornia che si sono inchinati alle sue richieste, degradando le proprie politiche ad una logica di prostrazione inaccettabile. San Vincenzo – conclude – si limita ad applicare la tassa senza sapere se le finanze ne hanno bisogno, quali obiettivi ci si pongono e quali ripercussioni può avere sul settore economico».
Paolo Federighi
Il Tirreno 31.01.2012