In relazione all’intervento “Asa vende acqua per la centrale a biomasse” di Giuliano Parodi, Asa intende fare chiarezza con la presente nota. Innanzitutto ci preme evidenziare come la sensibilità dell’azienda in materia di risparmio, uso razionale e riuso delle acque, non ci risulta trovi riscontri analoghi sul territorio nazionale. Infatti i depuratori di Cecina e Rosignano consegnano l’acqua, ulteriormente trattata per il riuso industriale, a Solvay, i depuratori di Piombino, Venturina e San Vincenzo la consegnano a Lucchini e su Livorno vengono distribuiti cinque milioni di metri cubi di acqua industriale da acque di superficie, ma è in progetto il riuso delle acque del depuratore per 14 milioni di mc. A Portoferraio inoltre è in costruzione il nuovo impianto di depurazione con tecnologie e condotte per il riuso delle acque idonee anche ai fini agricoli/orticoli. Sono circa 8 milioni di mc di acque di riuso da depurazione, che possono diventare 22 e altri 5 di acque superficiali.
Dei benefici che ne derivano alle falde ne usufruiscono anche tutti gli altri utilizzatori di acqua, che per altro, non pare facciano investimenti dell’ordine di grandezza di quelli che ASA ha fatto sugli interventi descritti. E ne trae vantaggio l’ambiente e il turismo per la qualità dell’acque di mare che non riceve gli scarichi dei depuratori. Per la salvaguardia della falda della Val di Cornia, Asa si è resa inoltre disponibile, con le altre grosse realtà industriali di Piombino, alla progettazione e costruzione di moduli per un impianto di dissalazione di acqua di mare presso la centrale di Torre del Sale, a costi interamente a carico delle industrie interessate. Purtroppo, al momento, la grave crisi economica, che colpisce anche il nostro territorio, ha provocato la sospensione del programma. Nel piano di eliminazione dell’arsenico e del boro nelle acque potabili della Val di Cornia, che sta arrivando a conclusione, sono inoltre previsti interventi per la produzione di acque prive di boro e arsenico attraverso pozzi, sia in Val di Cornia, sia all’Elba; ed è previsto un impianto di dissalazione.
Quest’ultimo è in fase di realizzazione all’Elba e non a Piombino, in quanto, essendo il sistema Val di Cornia/Elba un’unica entità dal punto di vista acquedottistico, ed essendo il dissalatore funzionale solo a coprire le punte di consumo del periodo centrale dell’estate, nell’accordo quadro Regione, Ato5, Comuni, è risultato più conveniente realizzarlo direttamente all’Elba. Un’eventuale realizzazione di un impianto di dissalazione a Piombino, in contiguità con un eventuale impianto industriale, non avrebbe che portato vantaggi alla produzione di acqua potabile in quanto in estate le industrie avrebbero potuto mettere a disposizione alcuni moduli per l’uso potabile, riducendo in questo modo il dimensionamento dell’impianto pubblico.
Asa comunque è disponibile ad offrire le proprie competenze per le industrie e quant’altri volessero produrre acqua per usi plurimi, come ad esempio a Futuris Etrusca, per la quale possono tra l’altro anche essere studiate soluzioni alternative alla dissalazione di acqua di mare. Dal 2 marzo 2012 è entrato in funzione l’impianto per il trattamento dell’arsenico in Val di Cornia ed Elba riportando ampiamente l’acqua nei limiti di potabilità. Per quanto concerne il boro, sono in corso i lavori e siamo in linea con i programmi. Risulta pertanto pretestuoso, infondato e stancante qualunque commento che sia “fiato di voce” utilizzabile per far sventolare un vessillo sbiadito di pseudo-ambientalismo.
Ufficio stampa Asa
Il Tirreno 22.09.2012
News:
Suvereto: attesa sulla centrale biomasse a Metocca
TRA POCHI giorni – il 1° ottobre – scade il termine entro il quale la Provincia di Livorno dovrà pronunciarsi sull’autorizzazione della centrale in località Metocca. «Il silenzio delle istituzioni dopo la levati di scudi della popolazione, petizioni delle imprese e contrarietà delle associazioni, potrebbe far presagire che la questione sia già archiviata, invece la partita non è chiusa, in quanto gli uffici competenti ancora non si sono espressi ed attendono i pareri degli assessorati alla viabilità ed all’agricoltura» sostiene la lista civica Uniti per Suvereto, ed è per questo che il capogruppo Giuliano Parodi ha chiesto un incontro urgente all’assessore provinciale all’ambiente e all’energia Nicola Nista. Un incontro che si terrà a Livorno il 28 settembre.
«AL MOMENTO le indiscrezioni dalla Provincia non sono incoraggianti. Addirittura alcune voci da Palazzo Granducale evidenzierebbero una difficoltà degli uffici provinciali a cambiare rotta, in quanto inizialmente sarebbero stati proprio gli amministratori suveretani a sostenere il progetto della Suvenergy – incalza Parodi – successivamente, dopo le denunce di Uniti per Suvereto e sull’onda della mobilitazione popolare il Comune e il Pd sarebbero stati costretti a cambiare posizione».
«NOI VOGLIAMO credere a questo cambiamento di rotta, auspicando che la contrarietà del Comune sia ferma e tenuta in considerazione per negare l’autorizzazione a un progetto dannoso per l’economia, l’agricoltura e la salute del territorio. Uniti per Suvereto vuole chiarezza e invita l’amministrazione comunale ad indire un’assemblea pubblica urgente con la presenza degli assessori provinciali di riferimento, Pacini, Nista e Schezzini e i dirigenti della SuvEnergy per informare su come stanno effettivamente le cose. Se l’amministrazione comunale saprà far valere fino in fondo la sua posizione contraria, Uniti per Suvereto sarà sicuramente dalla stessa parte con tutta la cittadinanza per il bene del territorio».
La Nazione 22.09.2012
Suvereto,Parodi (Ups): ASA vende acqua per la centrale a biomasse
In piena emergenza idrica, con la falda in allarme rosso, con danni all’agricoltura per decine di milioni di euro causati dalla siccità, con ordinanze dei comuni della Val di Cornia che limitano ai cittadini l’uso di acqua potabile, scopriamo che Asa, comportandosi più da venditore di acqua che da partecipata che gestisce un bene comune a favore della comunità, si rende disponibile a stipulare convenzioni, con la societa’ Futuris Etrusca, dove si impegna a fornire oltre 600mila metri cubi all’anno di acqua necessari per il funzionamento della centrale a biomasse da 16.5 MWe in fase di progettazione a Piombino in località Montegemoli. In data 20 settembre 2011, Asa ha subordinato a Futuris Etrusca la fornitura d’acqua alla realizzazione di nuovi impianti di dissalazione, la cui realizzazione è prevista entro il 2012. Pur facendo parte di accordi istituzionali sottoscritti tra la Regione, la Provincia, l’Ato5 e i Comuni interessati, ad oggi non risultano iniziati i lavori per la costruzione del dissalatore in prossimità della centrale di Torre del Sale. Auspichiamo che Asa non intenda procedere e garantire lo stesso quantitativo di acqua alla centrale sottraendolo dalla falda, perché escludiamo approvvigionamenti per usi industriali dagli acquedotti idropotabili.
Ci troviamo con un investimento di 4 milioni di euro per un dissalatore, facente parte di un finanziamento di oltre 20 milioni di euro di soldi pubblici, stanziati per tamponare la situazione di boro e dell’arsenico oltre i valori imposti dall’Europa, destinato come sembra, una volta ultimato, a fornire parte della sua acqua per un processo industriale invece di andare a sanare i problemi di approvvigionamento di acque potabili per la comunità. Ricordiamo che il 31 dicembre 2012 scade il termine della deroga europea, oltre il quale, se i parametri di boro e arsenico non saranno rientrati sotto la soglia di tolleranza, vedrà i nostri sindaci fare ordinanze per rendere non potabile l’acqua dell’acquedotto, con tutte le conseguenze drammatiche che possiamo immaginare.
Una situazione che si trascina nell’inerzia delle amministrazioni da oltre 9 anni, senza che Ato5 o i Comuni abbiano mai tracciato la linea esatta da seguire, ed imporre ad Asa la strategia per sanare il problema riportando la questione dei ruoli nel giusto ordine, ossia: i sindaci che dettano le regole alle partecipate e non viceversa, con i risultati pessimi di gestione del bene comune che abbiamo sotto gli occhi.
Il Tirreno 19.09.2012
Giuliano Parodi
Capogruppo lista civica Uniti per Suvereto
Dal 2 marzo 2012 è entrato in funzione l’impianto per l’abbassamento dell’arsenico solamente perchè dal 1 gennaio 2013 per la comunità europea l’acqua erogata da Asa sarebbe stata fuorilegge e dichiarata non potabile.Esisteva una deroga(aumento del limite massimo consentito dell’arsenico contenuto nelle acque) che permetteva ad Asa di continuare a rientrare nei parametri e sperando di ottenerne un altra a aspettato fino all’ultimo momento fregandosene di dare acqua all’arsenico ai cittadini per ben 8 anni, il tutto con il tacito accordo dei nostri Sindaci compagni della Valdicornia. Quindi questo impianto era un fatto dovuto e non un vanto da pubblicizzare come se ci avessero fatto un favore.