«Siamo stati chiamati in Comune solo a cose fatte, quando ci dovevano spiegare le modalità del pagamento della tassa di soggiorno. Imposizione che non accettiamo. Non applicheremo questo nuovo balzello dal primo di aprile». Alberto Mariani (hotel Esperia), in pratica già presidente del nascente comitato che riunisce gli alberghi di Piombino città, è chiaro. Categorica l’alzata di scudi di questi piccoli imprenditori contro l’attuazione della nuova fiscalità municipale, questa tassa di soggiorno che in città varia tra 1 euro e 50 e 2 euro (a persona, al giorno).
«Oltre tutto – gli fa eco Sergio Grassi, hotel Roma – si giustificano col recupero di risorse da investire nel turismo…quando si sa bene che tutto finirebbe nel carrozzone della Parchi spa». Attorno al tavolo della sala d’ingresso all’hotel Est in via Piave oltre a Mariani e Grassi ci sono il titolare Valerio Forconi, Giovanna Tomi dell’albergo Italia, Enzo Bartalini dell’hotel Ariston. Hanno già confermato tutto il loro appoggio (telefonicamente) Francesca Villani, hotel Centrale e Elena Barlettani, hotel Collodi. «Alle riunioni preliminari del Circondario sono stato solo io grazie a Confesercenti – aggiunge Mariani, pietrasantino da parte di padre, nel settore qui in città da 11 anni – ma circondato solo da amministratori che in realtà avevano già deciso.
Poi il 22 marzo siamo stati convocati tutti. Alla grazia del coordinamento». «Se le cose andassero bene – spiega Mariani – e fossimo pieni di prenotazioni ci si potrebbe stare. Da considerare la difficoltà del momento che stiamo vivendo: dall’inizio dell’anno siamo a un 40% in meno di presenze e proprio di quelli che il Comune definisce “turisti industriali”, cioè operai legati alle industrie in crisi. Operai che dovrebbero, secondo quanto stabilito a Piombino, comunque versare la nuova tassa». Incremento che gli albergatori dicono di non poter sostenere. Alcuni hanno già dovuto ridurre l’orario di lavoro del personale (da settembre, possibili licenziamenti). Girano voci che, addirittura, qualcuno rischi di chiudere. Interviene Valerio Forconi: «Alcuni clienti mi chiedono che siano le strutture ad assorbire la tassa, facendo notare che un cliente vale più di 1 euro e 50 centesimi. Nessuno considera da quanto tempo sono fermi i nostri prezzi, se non ridotti… con spese che, nel contempo, aumentano sempre». Si sottolinea il buon senso dei sindaci dell’Elba dove, per quest’anno, della famigerata tassa non se ne parla; solo Portoferraio ha detto che la metterà, ma dal 2013.
«Così – sottolinea Bartalini – chi passa da Piombino in transito per l’isola non si fermerà più neppure per un giorno…». «Come considerare Piombino città turistica – sottolinea Giovanna Tomi – quando siamo tagliati fuori da tutto? Una sola via d’ingresso, senza spiagge facili da raggiungere… tassa di soggiorno fatta per i campeggi visto che, dopo i primi 15 giorni, non si paga più». Gli albergatori hanno già preso contatti coi colleghi di San Vincenzo (per unire le forze) ed anche con gli stessi legali che li rappresentano.
Il Tirreno 28.03.2012