L’associazione operatori turistici San Vincenzo e Val di Cornia, appoggiata da molti commercianti sanvincenzini, prosegue la propria azione di protesta contro la tassa di soggiorno.
In questa settimana, operatori e commercianti si sono avvicinati alle mille firme raccolte, da presentare all’amministrazione con l’obiettivo di far saltare l’applicazione dell’imposta. Oltre alle firme, gran parte degli interni e delle vetrate degli esercizi commerciali del paese sono da ieri tappezzati di manifestini contro la tassa. In essi, si citano, tra le ragioni del no, il periodo di recessione e di forte crisi economica, il pericolo che i soldi della tassa vengano investiti nella creazione di un ente sovracomunale dove collocare politici a fine carriera, la grande pressione fiscale in atto e la penalizzazione dei settori alberghiero e commerciale, considerati i comparti più importanti della comunità quale fonte di reddito e occupazione. In mezzo ai timori e ai no, una rottura si è consumata tra la neonata associazione e le storiche associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti. Una rottura consumatasi non tanto sull’opposizione alla tassa – anche Confcommercio e Confesercenti si sono dichiarate contrarie – ma sui metodi messi in atto. Mentre la Confcommercio critica le azioni della neonata associazione, quest’ultima ritiene che le associazioni di categoria abbiano perso il contatto con la base, ossia con i loro affiliati. Non abbiamo ottenuto risposta telefonica dalla presidente della Confesercenti locale Jacqueline Luthi, mentre Fabio Busdraghi, presidente della Confcommercio, ci ha spiegato il suo punto di vista. «Stiamo lavorando – dice Busdraghi – insieme a Confesercenti su vari progetti, che la prossima settimana renderemo noti. Siamo sempre stati contrari all’imposta di soggiorno, ma abbiamo deciso di essere propositivi.
Con gli operatori – prosegue – abbiamo fatto un percorso comune, ma le strade si sono divise proprio sulle metodologie con cui affrontare il problema. Anche noi temiamo che i soldi della tassa possano essere investiti in un ente per politici a fine carriera, ed è per questo che vogliamo capire dove andranno attraverso il dialogo con le istituzioni e le proposte». Confcommercio organizzerà, giovedì, un incontro con i commercianti sul problema della passerella – che l’associazione considera prioritario – per la cui nuova struttura si dovrà aspettare, con molta probabilità, dopo l’estate. Sul fatto che la nuova passerella verrebbe finanziata con i soldi della tassa di soggiorno – voce che circola da giorni – l’assessore al turismo Massimo Nannelli, da noi contattato, passa la palla all’assessore ai lavori pubblici Elisa Cecchini, che smentisce: «La nuova passerella – spiega Cecchini – è un’opera già finanziata nel 2011 con la parte investimenti delle opere pubbliche, e sarà fatta al posto degli interventi della rotatoria di via 8 marzo e del restauro del palazzo comunale, entrambi rimandati. Gli atti sono stati approvati e sono a disposizione di tutti. Stiamo cercando varie alternative ad un possibile slittamento della nuova passerella a dopo l’estate. Nei prossimi giorni renderemo pubbliche le opportunità da mettere in campo».
Paolo Federighi
Il Tirreno 03.04.2012