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L’IMPOSTA di soggiorno è stata, ancora una volta, protagonista di un acceso dibattito in consiglio comunale. L’argomento è stato introdotto introdotto da Davide Lera (San Vincenzo per Tutti) che, con un ordine del giorno, proponeva la «sospensione efficacia del regolamento Imposta di Soggiorno». Poi, come nelle previsioni, il gruppo di maggiornza, ha respinto il documento. «La rabbia viene quando si fa finta di non capire — ha affermato Lera — e si interviene in maniera fuorviante per tentare di spostare il tema di un dibattito per non rispondere alle questioni che vengono poste chiaramente».
POI, il capogruppo di «San Vincenzo per tutti» alza velocemente il tiro: «mi riferisco e purtroppo devo ancora intervenire nonostante il mal di pancia delle consigliere Lombardo e Morelli che vorrebbero non parlarne più. Tutti abbiamo capito, ed anche io, che la politica della maggioranza è a favore della tassa e di questo ne ho già preso atto da tempo; il problema è come si debba applicare la tassa, o imposta (così anche il consigliere Corzani e accontentato)». Insomma, l’applicazione del tributo, lo ricordiamo, è in vigore dal 1° maggio ma, è emerso nel dibattito, come sia ancora non sia chiaro il metodo di applicazione. In effeti, il problema ancora irrisolto, è quello di cosa si chiede ai gestori che sono comunque incaricati alla riscossione.
E’ COSÌ EMERSO che i gestori non sono sanzionabili nel caso in cui non ricevano, dai clienti, la tassa di soggiorno. Allora, si domanda Davide Lera: «se gli esercenti non sono tenuti a ricevere la tassa, cosa si chiede loro di fare contro i loro clienti? Denunciare il mancato versamento? In realtà si crea un vuoto tra il turista che deve pagare e il gestore che non deve riscuotere; e probabilmente che neanche deve comunicare il mancato pagamento». In definitiva, il problema della riscossione rimane al Comune e così «la legge che abbiamo definito troppo frettolosa non lo risolve».
Poi, ha aggiunto ancora Davide Lera, «Quello che non si comprende e la ottusità dell’Amministrazione che non vuole capire e, probabilmente, sempre perché ha paura delle iniziative che provengono dalla minoranza.
Poi, ha continuato il capogruppo, cambiando argomenot «noi rimaniamo preoccupati per la questione dell’autostrada nonostante l’unanimità sulla contrarietà al pedaggio; ma, il problema è proprio la stessa autostrada più che il pedaggio Non si doveva essere d’accordo sulla trasformazione della variante Aurelia in autostrada ed ora siamo legati agli umori della proprietà della strada e probabilmente sbracciarsi è tardi”.
IN ALTRI TERMINI, il grosso timore è che San Vincenzo possa ritornare a venticinque anni fa quando il traffico transitava sull’Aurelia che attraversa il centro urbano (via Matteotti) e, più che fondato è che la strada oggi non lo sopporterebbe. «Ma perché — si domanda Davide Lera —ci si e resi conto del problema solo ora? Perchè, gli ordini di partito devono sempre prevalere sul buon senso? Quel buon senso che noi abbiamo avuto fin dall’inizio — rivendica Lera — e che non abbiamo avuto timore di scrivere sul programma elettorale».
Piero Bientinesi