Associazioni di categoria e operatori contestano il Comune di Campiglia per l’imposta ai turisti
«Ignorata la richiesta di incontro degli operatori e delle loro associazioni di categoria per discutere la tassa di soggiorno». Protestano, all’unanimità, con un documento Confesercenti, Confcommercio, gli operatori economici. La associazioni di categoria ricordano come sono andate “le cose”. «Avevano raccolto oltre venti firme di operatori del territorio ed avevano chiesto un incontro al sindaco Soffritti ed agli assessori Bertocchi e Pedroni, sollevando anche rilevanti errori nello svolgimento delle procedure per l’approvazione della tassa di soggiorno – si spiega – dopo oltre una settimana il silenzio dell’amministrazione inquieta e lascia spazio a considerazioni di estrema gravità». «Il Comune di Campiglia – si legge nel documento – è l’unica amministrazione in tutta la provincia – è bene ricordarlo – che al momento ha proceduto a formalizzare l’introduzione della tassa di soggiorno e paradossalmente è l’unica a non avere attivato su questo delicatissimo tema la concertazione con gli operatori del settore ricettivo e le relative associazioni categoria». «Questa posizione del Comune – proseguono – è tanto più aggravata quanto più si pensi che gli operatori stessi hanno chiesto ufficialmente e pubblicamente un incontro sul tema, ma a distanza di oltre una settimana né il sindaco né tanto meno gli assessori competenti hanno sentito il dovere di rispondere a questa richiesta sottoscritta dagli operatori economici». «San Vincenzo e Piombino, che pure si stanno muovendo nella direzione di una introduzione della nuova tassa – si sottolinea – hanno attivato incontri, ascoltato le posizioni delle Associazioni di categorie e soprattutto hanno dato risposte alle loro domande, specialmente in tema di utilizzo degli introiti previsti dall’applicazione della nuova gabella». A fronte di un comportamento come quello dimostrato dagli amministratori di Campiglia? «Non rimane che prendere atto – rispondono – e denunciare la totale mancanza di confronto e la violazione delle più elementari procedure di concertazione previste, per altro, proprio dallo stesso Panel di Indirizzo dell’Osservatorio turistico di destinazione della provincia di Livorno al quale l’amministrazione di Campiglia ha votato di aderire». Insomma condanna ufficiale per l’amministrazione campigliese. «Servono certezze – si spiega – soprattutto su come i fondi provenienti dalla tassa dovrebbero realmente essere utilizzati per favorire, rafforzare e sostenere il settore turistico, altrimenti per operatori ed associazioni, sarà semplicemente inaccettabile l’idea di far pagare ai turisti questa tassa senza dar loro ed al nostro territorio, la convinzione che ne sia almeno valsa la pena». «Pertanto – si conclude – in piena sintonia con la richiesta degli operatori, torniamo a chiedere con fermezza che venga sospesa la procedura di introduzione della tassa di soggiorno e che vengano attivati i necessari passaggi di confronto con gli operatori e con le loro associazioni di categoria».
Il Tirreno 18.01.2012
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«Tassa di soggiorno: bisogna esentare chi si trattiene nella zona per lavoro»
«Sulla tassa di soggiorno appare ormai chiaro che noi siamo indicativamente contrari ma disponibili ad una discussione». A sostenerlo è l’Idv Piombino Val di Cornia. «Noi abbiamo chiaro che alcune correzioni devono essere apportate. La più importante è quella della necessità di ridiscutere con le parti sociali la data di inizio della tassa stessa. Per noi è molto difficile mettere in difficoltà i proprietari di campeggi, residence o alberghi che hanno ormai stipulato per il 2012 contratti con i tour operator. Altro aspetto – continua – è quello della necessità di escludere dal pagamento chi viene a Piombino per lavoro per il fatto che la tassa deve essere solo sul turismo proprio per il modo con cui nasce. L’ultimo aspetto che vogliamo sia più chiaro: è esplicitare come la stessa deve essere utilizzata, non ci accontentiamo quindi di una delibera e ci piacerebbe che fosse il consiglio comunale di anno in anno a fissarne la destinazione».
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Campiglia, operatori turistici e commercianti contrari alla scelta del Comune sulla tassa di soggiorno
Gli operatori del settore turistico ricettivo del comune di Campiglia hanno firmato una lettera per dire no alla tassa di soggiorno: chiedono all’amministrazione comunale, insieme a Confesercenti e Confcommercio, di bloccare l’applicazione fino al 2013. «Con grande stupore abbiamo appreso le novità sulla tassa di soggiorno dalle pagine dei quotidiani locali – incalzano gli operatori – e con grande disappunto rileviamo che il comunicato stampa del sindaco Soffritti e degli assessori Bertocchi e Pedroni mistifica il senso ed il contenuto dell’assemblea (19 dicembre) durante la quale non solo i pochi operatori presenti si sono tutti opposti, ma incomprensibilmente, non sono state invitate a partecipare le associazioni di categoria.
Riteniamo inaccettabile la modalità con la quale, in tutta fretta, è stata deliberata l’approvazione della tassa dal consiglio comunale, e per questo chiediamo per il momento di bloccare l’applicazione fino al 2013 – se non addirittura più avanti – dal momento che tutti noi operatori abbiamo già firmato i contratti ed i relativi costi con i principali tour operator per il 2012. Facciamo notare inoltre – continuano – che la provincia di Grosseto, nonché tutta l’area dell’alta Val di Cecina, Volterra compresa, tutte realtà che conoscono il turismo meglio di noi, non introdurranno questa tassa e il nostro turismo ancora giovane, ne subirà le gravoso e negative conseguenze.
La scelta di applicare la tassa di soggiorno nel nostro comune è tanto più inaccettabile quanto più riflettiamo sul fatto che il turismo a Campiglia e Venturina non è mai stato considerato né tantomeno adeguatamente supportato dall’amministrazione comunale».
«Come associazioni di categoria abbiamo avuto più volte modo di esprimere nelle sedi istituzionali preposte la nostra netta contrarietà all’introduzione della tassa – spiegano inoltre Confesercenti, Confcommercio e gli operatori economici – riteniamo di dove aggiungere che sono stati anche commessi, da parte dell’Amministrazione, gravi errori nella modalità assunta per approvare l’introduzione della tassa.
Non solo, infatti, non è stata fatta la necessaria concertazione con le Associazioni di categoria come si richiede nell’ambito di istituzioni democratiche su temi di grande rilevanza come quella in oggetto; ma soprattutto dobbiamo evidenziare che non sono state rispettate le procedure previste dal regolamento dell’Osservatorio Turistico di destinazione della provincia di Livorno. Pertanto, in piena sintonia con la richiesta degli operatori, siamo a chiedere che venga sospesa la procedura di introduzione della tassa di soggiorno e che vengano attivati i necessari passaggi di confronto con gli operatori e con le Associazioni di categoria».
m.p. La Nazione 12.01.2012
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Le minoranze contestano il sindaco di Suvereto
«Tassa di soggiorno e democrazia. Strana cultura politica quella del sindaco di Suvereto: di fronte alle diffuse proteste per la tassa di soggiorno, esprime “grande rispetto per le preoccupazioni degli operatori” e “un po’ meno per la gazzarra politica messa su dalle minoranze”» contestano compatti CdC, Forum S. Vincenzo, UpS.
«Sul grande rispetto per gli operatori del turismo parlano i fatti e dicono il contrario – aggiungono – ossia che sono state del tutto ignorate le loro preoccupazioni. La tassa di soggiorno sarà applicata con un margine di oscillazione che va da 0,5 a 5 euro per notte, senza limiti di permanenza. Per il Regolamento elaborato dai Comuni si potrà arrivare fino a 150 euro al mese per persona. Decideranno le giunte, margini che si sono voluti lasciare. Se fosse vero, e non lo è, che il sindaco di Suvereto (insieme ai colleghi della Val di Cornia) avesse davvero rispetto per gli operatori che protestano, dovrebbe avere altrettanto rispetto per le opposizioni che hanno votato contro la tassa per le stesse ragioni. Invece crescono le accuse verso chiunque si azzardi a contestare la tassa di soggiorno, compresi partiti di maggioranza e consiglieri eletti nelle liste Pd che dissentono da quelle decisioni».
«Nonostante i tentativi di soffocare il confronto – si prosegue – emergono i profili di questa assurda e intempestiva decisione. Gli operatori turistici comprendono benissimo che il nostro turismo non giustifica una tassa di soggiorno, così come comprendono che siamo di fronte ad un inasprimento della pressione fiscale senza precedenti: nuova Ici, aliquote Irpef, accise sui carburanti, bollette… Il 2012 sarà un anno difficilissimo per i cittadini e per il turismo e non aiuta certo dire che le tariffe, peraltro già pubblicate da molti operatori, aumenteranno per finanziare la spesa corrente dei Comuni. Come se non bastasse, è ormai chiaro che la tassa di soggiorno in Val di Cornia non sarà destinata a sostenere lo sviluppo del turismo, ma a coprire i buchi di bilancio della Parchi alla quale verranno sottratte dal Comune di Piombino entrate prodotte nei parchi (i parcheggi) per destinarle ad altre non meglio precisate necessità. Vedremo i conti – concludono – ma potrebbe accadere che il risultato finale della tassa di soggiornio sia quello di prendere soldi dal turismo e dai parchi (settori da sostenere per il futuro della nostra economia) per finanziare spese improduttive e sprechi della pubblica amministrazione».
Il
Tirreno – 11.01.2012
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Il Sindaco Pioli interviene :«I residenti non possono pagare da soli i servizi in più realizzati per i turisti»
«La tassa di soggiorno deve essere un patto tra residenti e turisti». Ad intervenire nel dibattito è il sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli. «Sulla questione della tassa di soggiorno, c’è un argomento “contro” che trovo veramente surreale e che sembra accomunare persone e organizzazioni di ogni colore politico, anche opposto – incalza Pioli – l’argomento suona in sostanza così: “attenzione, cittadini e operatori, grande scandalo: la tassa non andrà a sviluppare i servizi turistici, come dicono i sindaci, ma servirà a sostenere la società dei Parchi e i bilanci dei comuni”. Lasciando perdere il fatto che non conosco tassa (locale o nazionale) che non serva ai bilanci, trovo questa discussione assolutamente inutile. Per la stessa ragione per cui trovo stupido che le norme istitutive della tassa chiedano di indicare la destinazione strettamente “turistica” degli introiti. Voglio dire: sappiamo che al turismo servono uffici informazioni aperti ed efficienti, siti web adeguati e aggiornati, pubblicazioni, eventi. Bene, io chiedo: servono al turismo strade di campagna percorribili, per raggiungere gli agriturismi?
Un territorio pulito, quando i rifiuti raddoppiano per le presenze turistiche, ma questo aumento lo pagano solo i residenti? Una Società dei Parchi, patrimonio e strumento irrinunciabile del nostro territorio, che possa continuare a svolgere i suoi compiti, ma anche diventare il nostro strumento di promozione turistica? Credo che servano e anche molto».
Il sindaco Pioli allora si domanda «visto che il bilancio è uno solo e ormai ridotto all’osso, è scandaloso se chiediamo non solo ai residenti e agli operatori locali – che per il momento sono i soli a farsi carico dei costi di promozione, rifiuti, strade, parchi, ecc., ma anche ai turisti un vero patto, un piccolo contributo che, se funziona, permetterà di avere uffici informazioni più aperti, bei parchi, strade percorribili, paesi più puliti? Perderemo qualche turista a causa dei prezzi?
Credo che ne perderemo molti più se non riusciamo più a fare quelle cose. Tutto questo è molto semplice. Ma ha scatenato il finimondo. Grande rispetto per le preoccupazioni degli operatori. Un po’ meno per la gazzarra politica messa su dalle nostre minoranze – e non solo – sempre pronte a urlare, senza mai una proposta. Si è sentito di tutto: vogliono uccidere il turismo! Vogliono distruggere la Parchi! Addirittura – una delle divertenti amenità pseudobarricaderea cui ci ha abituato una consigliera di Suvereto che si è fatta eleggere con la maggioranza per poi cambiare casacca – su questa vicenda si vedrà – dice – chi vuol cambiare le cose e chi invece è contro il territorio. Appunto, per una volta ha ragione».
m. p. La Nazione 10.01.2012
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L’Idv fa scudo davanti le dichiarazioni di Mosci sul Turismo. Polemica in maggioranza
«Le prese di posizione del consigliere Mosci sono condivise dal partito locale e dal partito nazionale». È la secca replica dell’Idv che risponde così alla domanda del Pd che chiedeva da che parte stava sulla questione della tassa di soggiorno. «L’Idv a livello nazionale è indicativamente contraria alla tassa di soggiorno.
L’Idv di Piombino si è astenuta nella votazione della delibera per inserire la città nelle località turistiche, perché votandola, così come presentata al consiglio comunale, sarebbe stata vincolata per il futuro ad un voto favorevole alla tassa di soggiorno qualunque fosse stato il suo utilizzo. Non era nostra intenzione aprire una polemica sulla società parchi, riteniamo importante la presenza di questa struttura. La nostra volontà era quella di fare delle proposte valide per contribuire all’ottimizzazione di questa società che necessita di una rimodulazione per poter rimanere in piedi».
L’idv porterà delle proposte, ma: «Una cosa dobbiamo dirla — continua — Mercati e Capuano (segretario unione comunale Pd e capogruppo, ndr) parlano di mancanza di lealtà, forse si riferiscono al fatto che l’Idv ha scoperto dalla stampa che il Comune conferma Monica Calamai a capo dell’Asl, oppure al fatto che gli assessori di Idv e Sel furono sospesi perché i loro partiti si resero “colpevoli” di fare un’iniziativa che spiegava alla città che la superstrada sarebbe diventata a pagamento. Noi non abbiamo mai chiesto al Pd se stava col sindaco o contro, quando lo stesso dichiarò la volontà di andare verso un comune unico della Val di Cornia senza interpellare la maggioranza».
La Nazione 09.01.2012
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La segreteria respinge l’ultimatum del Pd: «Sulla tassa di soggiorno il capogruppo ha espresso la posizione del partito»
La formalizzazione della crisi di giunta sembra a un passo: la segreteria di zona dell’Italia dei valori infatti ieri si è riunita e ha confermato l’appoggio al proprio capogruppo Marco Mosci dopo che il Pd, col capogruppo Claudio Capuano e il segretario dell’Unione comunale Daniele Mercati, aveva lanciato un ultimatum agli alleati: «Diteci se state con la maggioranza o con Mosci».
Nel mirino del Pd le posizioni estremamente critiche espresse negli ultimi giorni da Mosci su tassa di soggiorno e gestione della Società Parchi, fino a un duro botta e risposta col presidente Luca Sbrilli.
E proprio su questi temi l’Idv al termine della segreteria convocata dal coordinatore Andrea Serni, ha spiegato con un comunicato ufficiale che «le prese di posizione del consigliere Mosci sono condivise dal partito a livello locale e nazionale, dove l’Idv è indicativamente contraria alla tassa di soggiorno. A Piombino ci siamo astenuti sulla scelta di inserire la città nelle località turistiche, perché votando la delibera, così come presentata al consiglio comunale, saremmo stati vincolati per il futuro a un voto favorevole alla tassa di soggiorno qualunque fosse stato il suo utilizzo».
L’Idv sostiene anche che «non era intenzione aprire una polemica sulla Società parchi, riteniamo importante la presenza di una struttura con l’obiettivo qualificato di incentivare e gestire il nostro grande patrimonio naturale e archeologico. La nostra volontà era quella di fare delle proposte valide per contribuire all’ottimizzazione di questa società che, a causa dei tagli ai Comuni fatti dal governo presente e passato, necessita di una rimodulazione per rimanere in piedi. E su questo porteremo delle proposte tra cui l’allestimento del museo archeologico nei locali del Castello con l’obiettivo di ridurre sensibilmente i costi di gestione».
Toni fin qui misurati, prima della stoccata a Mercati e Capuano: «Parlano di mancanza di lealtà – dice l’Idv – forse si riferiscono al fatto che l’Italia dei valori ha scoperto dalla stampa che il Comune di Piombino conferma Monica Calamai a capo dell’Asl, oppure al fatto che gli assessori di Idv e Sel furono sospesi perché i loro partiti si resero “colpevoli” di fare un’iniziativa che spiegava alla città che la superstrada sarebbe diventata a pagamento? Noi non abbiamo mai chiesto al Pd se stava col sindaco o contro il sindaco quando lo stesso dichiarò sulla stampa la volontà di andare verso un Comune unico della Val di Cornia senza interpellare la maggioranza».
La palla passa al Pd, dunque, ma è difficile che in questo clima l’alleanza vada avanti ancora per molto. Del resto anche l’Idv ha un problema interno non da poco considerando che il suo uomo in giunta, l’assessore al decentramento Sergio Giorgi, già una volta sospeso dal sindaco dopo la polemica sull’autostrada, di rompere col Pd non ha proprio voglia, anzi: «Io sono d’accordo con Anselmi e con le scelte fatte dalla maggioranza sulla tassa di soggiorno – dice Giorgi – compresa quella di destinare i proventi al sostegno della Parchi, così da liberare risorse per le associazioni che sono allo stremo».
Cristiano Lozito
Il Tirreni – 08.01.2012
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«La Parchi è una risorsa, non un lusso»
Sulla polemica innescata dall’Idv su Parchi e tassa di soggiorno interviene il circolo “Cento passi” di Sinistra ecologia e libertà, forza politica che con Pd e Idv fa parte della maggioranza. Sel, guidata a livello locale da tre mesi da Carla Bezzini, giudica «fuorviante e pericolosa la polemica innescata dall’aver collegato la tassa di soggiorno al finanziamento della Parchi: si è finito col porre sotto un fuoco incrociato una struttura che rappresenta nel territorio il più significativo esempio di diversificazione economica, gestito dal pubblico».
Nel merito Sinistra ecologia e libertà ritiene «non condivisibili, se pur legittime, le considerazioni del consigliere dell’Idv Mosci, ma a nostro avviso sono discutibili sia la scelta di giustificare la tassa di soggiorno con i costi che la Parchi sostiene per il mantenimento dei beni culturali ed ambientali, sia le polemiche che puntano il dito sui costi leggendoli in modo distorto e strumentale. L’esperienza della Parchi – prosegue Sel – società nata sotto l’egida delle politiche sovracomunali come bene unico della Val di Cornia, si era collocata tra le otto realtà europee più significative nell’ambito della valorizzazione del paesaggio, tanto che era stata candidata (a rappresentare l’Italia) alla prima edizione del Premio del Paesaggio 2009, una candidatura prestigiosa in cui l’esperienza della Parchi era stata riconosciuta come un modello originale di gestione integrata delle risorse culturali e naturali del territorio, un esempio di buona politica per l’Italia in merito alla gestione e alla salvaguardia delle aree costiere».
Insomma, «un progetto strategico che avrebbe dovuto essere salvaguardato e valorizzato. Invece abbiamo assistito nel tempo a uno scollamento delle politiche sovracomunali, alla mancanza di un impegno comune nel sostenere la società e a un graduale disinteresse verso le potenzialità della Parchi e il ruolo che essa potrebbe ricoprire nello sviluppo del territorio e nella tutela di un importante patrimonio culturale e ambientale».
Per Sel è dunque «sintomatico che la Parchi faccia fatica a trovare riferimenti precisi all’interno delle amministrazioni comunali. Di pari passo abbiamo assistito anche a una sorta di smarrimento e di freno da parte della società: con la soppressione delle Apt è opportuno uscire dal quadro delle incertezze attuali puntando decisamente ad affidare alla società Parchi il ruolo centrale di promozione e marketing territoriale. Rafforzare le funzioni attualmente svolte dalla Parchi e affidarne di nuove vuol dire discutere della sua dinamica produttiva e organizzativa: occorrono certo uno slancio maggiore e una maggiore dinamicità, ma se di costi dobbiamo parlare, è necessario, a nostro avviso, allargare lo sguardo all’intero panorama delle società partecipate e ai costi per la collettività».
Così per Sinistra ecologia e libertà «è fondamentale ripristinare il controllo della politica sulle scelte che riguardano i territori: sempre più i beni comuni, dalla sanità all’acqua ai trasporti al territorio, vengono delegati ad amministrazioni tecniche che decidono nell’ottica dei bilanci e perdono di vista la loro progettualità nell’interesse collettivo. La Parchi rimane, anche in questo senso, una società completamente pubblica: deve essere rilanciata e valorizzata come patrimonio della Val di Cornia».
Il Tirreno 08.01.2012
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È un’imposta controproducente
Una tassa controproducente: così può essere definita la tassa di soggiorno a Campiglia. Mancano infatti i presupposti, si è scelto il momento peggiore e non è certo che le risorse aggiuntive andranno al turismo.
Campiglia si sta affacciando al turismo con infinite contraddizioni. C’è il parco di San Silvestro, ma ci sono anche le cave che ne riducono il potenziale. Ci sono le terme, ma intorno, invece dei servizi, sorgono anonime lottizzazioni edilizie. Chi arriva alla stazione non trova informazioni e collegamenti turistici per i paesi, i parchi e le terme. Il centro storico vive solo pochi mesi estivi con i non residenti che vi hanno comprato casa. Nelle campagne sono sorti agriturismi, ma anche invasivi impianti industriali e distese di pannelli solari. In generale si può dire che Campiglia è ancora un comune che non vive e non valorizza il turismo.
Che il momento sia in assoluto il peggiore non è difficile da capire. La pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie è al massimo storico. I nostri turisti, mediamente, non sono facoltosi, ma ceto medio, lavoratori e pensionati. Un’ ulteriore tassa sulla vacanza, che potrà arrivare fino a 150 euro a persona per un soggiorno di un mese, può lasciare il segno.
La tassa scatterà dal 1º marzo del 2012 costringendo gli operatori a modificare le tariffe già pubblicizzate e le stesse prenotazioni. La tassa si applicherà inoltre anche agli affitti turistici delle seconde case, senza che sia stata fatta una valutazione seria sulle modalità di esazione e di controllo. Il risultato sarà un’accentuazione della concorrenza sleale che penalizzerà proprio le imprese turistiche. Tutte ragioni che avrebbero dovuto consigliare una diversa riflessione e almeno un rinvio, ma la maggioranza si è dimostrata sorda.
Infine, nel regolamento non c’è mai scritto che le entrate della tassa saranno “aggiuntive” rispetto alle risorse che già oggi il Comune destina al turismo, ovvero se saranno destinate a migliorare e ad aumentare i servizi turistici. Se il Comune deciderà di utilizzare le entrate della tassa di soggiorno in alternativa ai trasferimenti che già oggi destina alla Società Parchi, è chiaro che nessun euro in più andrà al turismo, ma a ripianare i bilanci del Comune.
E’ l’opposto di quello che serve. Di fronte alla recessione bisogna rendere più competitivo il nostro turismo migliorando la qualità delle offerte e contenendo le tariffe. Anche il Comune deve fare la sua parte, non con ulteriori tasse, ma con tagli alle spese inutili e agli sprechi.
Massimo Zucconi – 06.01.2012
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Con la tassa di soggiorno il settore turistico sarà danneggiato – Dixit Benedetta Bernardini (PD)
Nonostante io sia un consigliere Pd e quindi della maggioranza, per quanto riguarda la tassa di soggiorno mi sono astenuta.
Sono molti i motivi che mi hanno portato a fare questa scelta, in primis credo che Campiglia non sia un comune a vocazione turistica; ovvero, le potenzialità ci sono, basti pensare alle terme, al bellissimo paesaggio collinare, alla cucina, ai nostri vini e la vicinanza al mare, ma non c’è mai stata la volontà politica di creare turismo.
La tassa di soggiorno non sarà applicata in tutti i Comuni della Toscana, già in provincia di Grosseto la maggior parte dei Comuni non ha deliberato in favore di questa imposta, questo creerà un gap tra i nostri Comuni e i Comuni vicini, con la conseguente scelta da parte dei turisti di soggiornare nei Comuni limitrofi per comunque godere delle nostre offerte.
Introdurre una tassa nel settore del turismo, che risente tantissimo della gravissima crisi in atto, è un azione sciocca, ne risentiranno non solo gli imprenditori del settore, ma anche i commercianti.
La cifra che i turisti dovranno pagare non è chiara e varia da 0,50 a 5 euro, a Parigi è di un euro, ma vogliamo scherzare? Siamo uno dei pochi Paesi europei ad aver introdotto la tassa di soggiorno, ricordo introdotta da Silvio Berlusconi. Il settore turistico in Italia ha l’Iva tra le piu alte del mondo, gli albergatori pagano tasse come tutti gli imprenditori e creano posti di lavoro. Senza il turismo in Val di Cornia non ci sarebbe lavoro, sono le uniche offerte presenti sul territorio.
Ad ogni modo non mi risulta che gli imprenditori siano stati contattati dall’assessore al turismo, non c’è stato nessun tavolo di concertazione tra le imprese e l’amministrazione, come sempre l’amministrazione sceglie arbitrariamente i suoi interlocutori.
Benedetta Bernardini (consigliere comunale del Pd a Campiglia)
Il Tirreno 5.1.2012
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“Governo del territorio frammentato” (Jessica Pasquini)
“La tassa di soggiorno di cui si parla tanto in queste settimane è solo l’ultimo sintomo di un governo del territorio frammentato, in cui chi ha più peso può permettersi di prendere decisioni unilaterali, costringendo gli altri comuni a cercare in qualche modo di adeguarsi o tappare il buco». A sostenerlo è Jessica Pasquini consigliere comunale del gruppo autonomo di Suvereto.
«Il 22 dicembre in Consiglio comunale la Giunta ha ritirato la delibera sulla tassa di soggiorno che essa stessa aveva presentato. La motivazione del ritiro è stata che sono necessari maggiori approfondimenti. In effetti la delibera con il regolamento della tassa di soggiorno era messa insieme con il metodo del copia-incolla, copiando da Piombino e Campiglia».
«Non era stata sottoposta neanche alla commissione consiliare – incalza il consigliere Pasquini – tanti sono i nodi da sciogliere, anche perché ormai è palese che la storia della nuova tassa si lega alla situazione della Società Parchi e alla decisione (unilaterale appunto) del Comune di Piombino di sottrarre alla Parchi la gestione dei parcheggi al mare, un ulteriore campanello d’allarme sul destino della stessa società e del progetto dei parchi. La mancanza di una politica di area in Val di Cornia si fa sempre più sentire, nonostante i comuni siano governati da forze politiche omogenee. Manca una unità di intenti che faccia procedere a passo spedito verso una sovracomunalità organizzata.
L’unione dei comuni tanto sbandierata sembra essere diventata un miraggio, anche perché spesso si levano voci fuori dal coro che vanno in direzione opposta. Anche la vicenda della tassa di soggiorno evidenzia le contraddizioni sulla sovracomunalità”.
La Nazione 30.12.2011
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Da Campiglia a Suvereto: «Controproducente per turisti e operatori»
È una tassa controproducente, secondo Comune dei Cittadini, perché per introdurla «si è scelto il momento peggiore e non è certo che le risorse aggiuntive andranno al turismo. I nostri turisti, mediamente, non sono facoltosi, ma espressione del ceto medio, lavoratori e pensionati. Un’ ulteriore tassa sulla vacanza – proseguela lista civica – che potrà arrivare fino a 150 euro a persona per un soggiorno di un mese, può lasciare il segno. La tassa scatterà dal 1 marzo del 2012 costringendo gli operatori a diventare esattori per conto del Comune, a modificare le tariffe già pubblicizzate e le stesse prenotazioni. La tassa si applicherà inoltre anche agli affitti turistici delle seconde case, senza che sia stata fatta una valutazione seria sulle modalità di esazione e di controllo. Il risultato sarà un’accentuazione della concorrenza sleale che penalizzerà proprio le imprese turistiche».
Ragioni condivise anche dal Popolo della libertà, per bocca del consigliere Fiorenzani, secondo cui «la tassa di soggiorno colpirà non solo i turisti, ma anche direttamente gli albergatori e gli operatori turistici in genere in quanto essi figureranno come sostituti di imposta: aumenteranno per loro costi e lavoro». La contrarietà delle opposizioni è dovuta anche al giudizio negativo espresso riguardo la promozione turistica. «In generale si può dire – sostiene la lista civica – che Campiglia è ancora un comune che non vive e non valorizza il turismo». Per il Pdl «il nostro Comune, per ora, non mi sembra che possa garantire una presenza massiccia di turisti tale da ottenere introiti che possono fare la differenza».
Anche un’altra lista civica, Uniti per Suvereto, dichiara la propria contrarietà: «Il sindaco Pioli in commissione e in consiglio comunale ha ribadito più volte che, d’accordo con gli altri primi cittadini, si era convenuto per la tassa di soggiorno l’importo standard di 1 euro. Dalle dichiarazioni del sindaco Soffritti si scopre invece che Campiglia avrà tariffe differenti in base all’attività fino ad un massimo di 2,50 euro».
«Ma non ci avevano sempre parlato – si sottolinea – di una concertazione e un accordo tra i sindaci per stilare documenti condivisi che evitassero una possibile concorrenza tra esercizi posti in comuni diversi?» Da qui l’augurio che «nel 2012 il processo per la costituzione dell’Unione dei Comuni prenda finalmente corpo in maniera seria e strutturale».
Francesco Rossi
Il Tirreno 24.12.2011