Tassa di soggiorno e poca attenzione per il settore turistico. Il duro sfogo di Enrico Bernardini – titolare del residence La Casaccia – che accusa il Pd di immobilismo. «Da imprenditore turistico che organizzò lo scorso anno insieme ad altri colleghi sul territorio una giusta e democratica discussione sulla tassa di soggiorno, il segretario Pd Valerio Fabiani mi convocò insieme ad altri operatori del settore ed altri esponenti di partito assicurandoci che la tassa di soggiorno sarebbe stata messa a disposizione del turismo stesso e per migliorare l’offerta turistica, mi fa enorme dispiacere che anche lui come altri amministratori faccia finta di niente e dopo un anno siamo ancora alle solite, tanti bei discorsi che non danno riscontro alcuno» incalza Bernardini.
«Forse il segretario Fabiani non si rende conto che il turismo in Italia è la fonte di maggior reddito, le piccole e medie imprese costituiscono la parte più vitale dell’economia italiana, la condizione indispensabile per poter confrontarsi con l’agguerrita concorrenza estera è quella di poter reperire sui mercati i capitali necessari per riqualificare, espandere, incentivare premi di volumetria, migliorare, qualificare, semplificare l’iter del cambio di destinazione d’uso degli immobili, migliorare e semplificare i collegamenti, essere sempre al passo coi tempi, per creare posti di lavoro.
Vendere vacanze significa anche vendere cultura, ma forse qualcuno continua a far finta di niente a sostenere quelle amministrazioni dove il sindaco parla e tutti assessori e consiglieri stanno zitti: così non si migliora e non si cresce mai; allora posso pensare che la parola turismo ed agricoltura viene detta solo così per riempirsi la bocca quando si fanno le primarie per Roma e si avvicinano le elezioni, allora posso pensare che sia normale che nessuno viene a vedere come lavoriamo ed i problemi che abbiamo e posso pensare anche che sia normale che non ci siano programmi seri e tutto sia improvvisato, però se poi il cittadino inizia ad urlare ed a contestare allora è antipolitica, allora siamo beceri e non costruttivi.
Cerchiamo di non creare anti imprenditoria se non si vuole l’anti politica, cerchiamo di rispondere quando ci viene fatta una domanda, cerchiamo di cercarla sempre la gente e gli imprenditori e non solo al bisogno, cerchiamo di fare politica che si basa sui programmi e non sul parlare male di Berlusconi. Personalmente credo che se la città di Fabiani, a vocazione industriale da sempre, ha capito con il proprio sindaco a capofila che vuole ed ha già iniziato un processo di diversificazione, perchè Fabiani non interviene su altre amministrazioni dove fare turismo sarebbe anche più semplice ed invece siamo fermi da anni, oppure dobbiamo aspettare le elezioni amministrative?».
La Nazione, 20.01.2013