«Destinare i proventi della tassa di soggiorno alla Società Parchi Val di Cornia rischia di mettere contro gli operatori turistici al sistema dei parchi, mentre in realtà bisogna fare il contrario». Lo sostiene il circolo «Cento passi» di Sel Piombino-Val di Cornia.
«Le entrate della tassa di soggiorno — argomenta Sel — non saranno finalizzate tutte al settore turistico, su cui non esiste progetto, anzi l’unica cosa certa è che solo una parte andrà a coprire la mancata entrata derivante dalla gestione dei parcheggi alla Società Parchi, il resto andrà ai comuni per imprecisate finalità. Gli introiti della tassa serviranno di fatto a ricoprire altre voci di bilancio del Comune e la cosa più grave, come è scritto testualmente nel Regolamento dell’imposta di soggiorno, è che la misura dell’imposta sarà di pertinenza della giunta e non motivo di confronto e verifica con gli stessi operatori del settore e quindi del consiglio comunale».
Aggiunge Sel: «Ci è stato detto che i costi della Parchi erano tali per cui non era possibile fare altrimenti; abbiamo chiesto di poter discutere su come rilanciare la Società, ma anche di mantenere l’obiettivo della crescita e dell’autofinanziamento, per il quale essenziale è la gestione e la riscossione dei parcheggi. La scelta che si è fatto, al contrario, togliendo i parcheggi alla Società, va in tutt’altra direzione, quella di renderla sempre più dipendente dalle casse dei comuni, rappresentandola quasi come un peso anziché il fulcro dello sviluppo turistico della zona; o, più grave, diventare, ridimensionata e in una nuova veste organizzativa, occasione per futuri incarichi istituzionali e no».
La Nazione 26.03.2012