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«Un piano vero contro boro e arsenico» Le liste civiche di sinistra chiedono certezze sulla qualità dell’acqua

Gennaio 5, 2011
In Servizi Pubblici
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«Noi proponiamo uno stop alla politica degli annunci e chiediamo alle amministrazioni comunali di pretendere da Asa un progetto credibile e realizzabile in tempi certi entro il 2012. Se Asa non è in condizione di farlo allora bisogna rivolgersi ad altri soggetti e ad altre competenze tecniche, fino a rivedere l’affidamento della gestione del servizio idrico». È questa, nella sostanza, la replica e il nuovo attacco che le liste civiche di sinistra della Val di Cornia (Uniti per Suvereto, Comune dei cittadini e Forum di San Vincenzo) insieme a Rifondazione comunista di Piombino rivolgono all’Asa sulla questione della eccessiva presenza di boro e arsenico nell’acqua dell’acquedotto.

Alle liste civiche non sono piaciuti l’intervento del dirigente Asa Trebino e le sue bacchettate rivolte al capogruppo di Ups, Giuliano Parodi. «Speriamo che tutti i Comuni facciano sentire la loro voce – afferma la nota congiunta delle liste civiche – costringendo Asa a realizzare progetti concreti che ad oggi non ci sono. Finora l’Asa ha sostanzialmente fatto il venditore dell’acqua, senza preoccuparsi della tutela e della qualità di questa risorsa essenziale».

«Trebino si limita ad una reprimenda – si legge ancora – ma non smentisce niente di quello che aveva detto Parodi: è vero o no che l’acqua dei nostri comuni contiene quantità di boro e arsenico superiori ai limiti europei? È vero o no che l’Asa conosce il problema da anni, ma fino ad oggi non ha fatto niente per risolverlo? È vero o no che Asa ha un debito di milioni di euro verso i Comuni?».

Le liste civiche rilanciano poi le critiche su come viene affrontato il problema boro-arsenico. «Nelle ultime settimane sono venute fuori idee alla rinfusa – affermano – il dissalatore proposto da Asa, il tubone da Livorno, l’uso della Gera proposto dal sindaco Pioli, l’uso delle vasche dei Forni e della Gera proposto dal Pd. Ora Trebino smentisce Pioli dicendo che la Gera non serve. Insomma, dopo anni di deroghe siamo ancora a zero, ai rimpalli, senza un progetto vero per rientrare nei parametri di potabilità prima che le deroghe scadano nel prossimo 2012».
Il Tirreno 5.1.2011

RICHIESTA DELLE OPPOSIZIONI AI COMUNI DA GIRARE AD ASA
«Caso arsenico: serve un progetto da realizzare entro il prossimo anno»

«Le amministrazioni comunali devono pretendere da Asa un progetto credibile e realizzabili entro il 2012». A fare questa richiesta in merito alle soluzioni da adottare per boro ed arsenico sono i gruppi consiliari Comune dei Cittadini (Campiglia Marittima), Uniti per Suvereto, Forum San Vincenzo e Rifondazione comunista di Piombino.

«Tutti i Comuni facciano sentire la loro voce, costringendo Asa a realizzare progetti concreti che ad oggi non ci sono. Fino ad ora l’Asa ha sostanzialmente fatto il venditore dell’acqua, senza preoccuparsi della tutela e della qualità di questa risorsa essenziale per la vita. E’ vero o no che l’acqua dei nostri comuni contiene quantità di boro e arsenico superiori ai limiti europei? È vero o no che l’Asa conosce il problema da anni, ma fino ad oggi non ha fatto niente per risolverlo? È vero o no che Asa ha un debito di milioni di euro verso i comuni?

Nelle ultime settimane sono venute fuori idee alla rinfusa: il dissalatore proposto da Asa, il tubone da Livorno, l’uso della Gera proposto dai sindaci per bocca di Pioli, l’uso delle vasche dei Forni e della Gera proposto dal Pd. Insomma, dopo anni di deroghe siamo ancora a zero, ai rimpalli, senza un progetto vero per rientrare nei parametri di potabilità prima che le deroghe scadano definitivamente nel prossimo 2012.

Noi proponiamo uno stop alla politica degli annunci e chiediamo alle amministrazioni comunali di pretendere da Asa un progetto credibile e realizzabile in tempi certi entro il 2012. E di dare informazioni precise alle persone. Se Asa non è in grado di farlo, allora bisogna rivolgersi ad altri soggetti e ad altre competenze tecniche, fino a rivedere l’affidamento della gestione del servizio idrico».
La Nazione 5.1.2011

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Tags: Acqua e rifiutiRassegna stampa
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