Il progetto di fusione dei Comuni di Suvereto e Campiglia sarebbe un grave danno per i servizi ai cittadini e per il territorio, cancellando l’autonomia e l’identità di Suvereto. È questa la posizione che la lista civica Uniti per Suvereto ribadisce in una nota dopo che il comitato per il “sì” alla fusione ha voluto rendere noti i nomi dei propri sostenitori attivisti. «Scorrendo i nomi dei componenti del comitato del sì alla fusione – afferma la nota di Ups – vediamo che si tratta prevalentemente del ceto politico locale con in testa i due sindaci, gli assessori, i dirigenti di partito e qualche dirigente e dipendente comunale di Campiglia. In pratica coloro che, a differenza dei normali cittadini, beneficerebbero della fusione.
È la conferma che il progetto è guidato solo da motivazioni di carattere politico, mentre nulla ha a che vedere con gli interessi dei cittadini e dei territori». Sindaci e uomini di partito, secondo Uniti per Suvereto, «hanno già apparati, uffici, mezzi e risorse per comunicare le loro idee; così invece di informare per far decidere liberamente i cittadini, fanno solo propaganda, perdendo chiaramente di credibilità». Inoltre «i sindaci e gli assessori che dovranno organizzare il referendum finale, si sono schierati da una parte invece di essere arbitri imparziali». In questo modo – secondo Ups – «il referendum non sarà libero. I sindaci e gli assessori si sarebbero dovuti preoccupare prima di tutto di informare correttamente e imparzialmente i cittadini. Ora, essendosi schierati da una parte, non potranno più farlo».
Il Tirreno 10.02.2013
Io, ad esempio, sono un cittadino della frazione di Venturina del Comune di Campiglia. Al momento faccio l’assessore. Rivendico il mio diritto a far parte di un Comitato che lavora per il futuro. Non so se la direzione è giusta o meno. Credo che sia quella giusta o, almeno, mi impegno perché divenga tale. Rispetto il consigliere comunale Parodi e la sua battaglia per il NO alla fusione. Faccio semplicemente notare che, finora, le prese di posizione dei contrari sono state scritte da ex sindaci, consiglieri comunali e cittadini assai addentro alle cose pubbliche. Hanno fatto bene e conservano, almeno per quel che mi riguarda, tutti i diritti per dire, nel futuro prossimo,le loro ragioni.
Anche i due sindaci, ci mancherebbe. Io non ho ancora visto “apparati”, mezzi e risorse, scendere in campo. Ho sentito dire e sono d’accordo, che dovrò sborsare qualche euro per sostenere le spese. Anche gli altri, pure i sindaci. Il suo finale è troppo deciso e, a dargli retta, anche Parodi, che stimo molto pur non avendoci mai
parlato, dovrebbe star fuori dalla “contesa”. Ecco, a me non sembrerebbe giusto. Il dibattito futuro ci perderebbe anche se sono sicuro che Parodi non starà fuori dalla discussione e, allora, la permetta anche agli altri, siano essi “normali cittadini” sindaci, assessori e “politici locali”. Brindo ai futuri confronti.