Mi chiedo perché i cittadini devono pagare le colpe di politici che hanno mentito e di Sindaci che non hanno attuato i programmi elettorali. Gianfranco Benedettini ha vissuto l’impegno politico con passione e onestà, ma sulla fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto omette molti fatti. E’ un fatto che nel 2009 il PD ha preso i voti dei cittadini di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta con un programma che prevedeva la costituzione dell’Unione dei Comuni della Val di Cornia.
Se avessero rispettato quell’impegno oggi i nostri amministratori potevano dedicarsi a risolvere i molti problemi dell’economia e dei servizi pubblici e non a rincorrere soluzioni improvvisate, mai discusse con i cittadini e nei Consigli Comunali. Il ritardo, gravissimo, non è di chi critica la proposta della fusione, ma di chi non ha attuato scelte che avrebbero permesso di rispettare le leggi che da anni sollecitano i Comuni ad associare le funzioni per ottenere economie e maggiore efficienza nei servizi. Per i piccoli Comuni la sollecitazione era un obbligo almeno dal 2010. Diciamo quindi la verità: se Suvereto e Sassetta rischiano il commissariamento la responsabilità è solo di chi ha amministrato.
Benedettini ricorda che i Sindaci Soffritti e Pioli “si sono spesi molto alla ricerca di una possibile Unione”. Non ho motivo per dubitare, ma questo conferma che gli altri Sindaci e il PD hanno cambiato idea. Se ci fosse stata intesa, dopo lo scioglimento del Circondario avrebbero dovuto costituire subito l’Unione e proseguire, migliorandola, l’esperienza delle funzioni associate dei nostri Comuni che, per questo, sono stati per lungo tempo un riferimento regionale e nazionale di cooperazione istituzionale.
Di questo, colpevolmente, si è tenuto all’oscuro il Consiglio Comunale, nonostante i ripetuti solleciti del nostro gruppo. Solleciti caduti nel vuoto, con disprezzo per il ruolo delle minoranze e insofferenza verso la discussione trasparente che caratterizza purtroppo la Giunta di Campiglia, su questo come su altri rilevanti problemi, dalle cave all’autostrada.
Ora porteranno la proposta nei Consigli Comunali, prospettando un frettoloso referendum prima delle elezioni comunali del 2014, sotto il ricatto del commissariamento e senza dire ai cittadini che i problemi più rilevanti di questi territori – dall’economia ai servizi essenziali – hanno tutti una dimensione più ampia della somma dei Comuni di Campiglia e Suvereto.
Ci auguriamo almeno che lo facciano senza porci di fronte al “prendere o lasciare” perchè soluzioni improvvisate che discendono dall’inerzia di chi ha governato non aiuteranno a risolvere i problemi della nostra gente. Noi abbiamo avanzato proposte e altre ne avanzeremo per evitare danni ancora maggiori.
20 marzo 2013
Massimo Zucconi, capogruppo del Comune dei Cittadini
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Leggi l’articolo dell’assessore Benedettini uscito su “La Nazione”:
«Nessuno parla del rischiocommissario per i Comuni che non si uniscono»
LA CRONACA della Nazione di domenica scorsa registra tre interventi di autorevoli esponenti di Suvereto, circa la fusione annunciata dal Pd di Piombino. Tutti chiedono l’apertura di un dibattito e propongono l’Unione, la sola capace di garantire la salvaguardia della storia, della autonomia municipale di Campiglia e di Suvereto, così da ovviare alla loro fusione in un solo Comune. Sono tre personaggi di spessore: due sindaci del passato recente e l’attuale capogruppo della minoranza del Consiglio di Suvereto. Mi pare che siano giunti in grande ritardo ad affrontare la questione. I toni sono misurati e, solo nel caso del professor Pazzagli, un po’ esagerati.
INFATTI, egli parla di soppressione, di becchini, di incapacità di lavorare insieme, ed altro ancora.Il fatto è che a Campiglia e a Suvereto si parla, almeno da due anni e mezzo, di Unione dei Comuni (il Comune dei Cittadini si è distinto nel portare avanti il tema), senza che dagli altri, cioè Piombino, San Vincenzo e Sassetta, sia giunta una parola al proposito.
Rossana Soffritti e Giampaolo Pioli si sono spesi molto alla ricerca di una possibile Unione e, lo scorso anno, hanno concordato l’unificazione di alcune funzioni ampiamente riportate nella cronaca di questo giornale. Piombino, si sa, voleva il Comune Unico che avrebbe cancellato le autonomie e la storia degli altri 4 Comuni.
SAN VINCENZO ha nicchiato perché non interessato alla diatriba. Suvereto ha una popolazione inferiore a 5.000 abitanti e corre il rischio di essere commissariato. Curioso che i tre personaggi non abbiano citato il pericolo del commissariamento di Suvereto, ma anche di Bibbona e Sassetta. Una ripugnante legge nazionale (grazie, governo tecnico) prevede questo fatto. Una discutibile legge regionale prevede le Unioni e incoraggia le Fusioni e, i nostri tre illustri, proclamano forme di “resistenza e di mobilitazione popolare” addirittura, per contrastare tali provvedimenti che non lasciano scampo. Se il commissariamento dei tre Comuni non è ancora avvenuto credo lo si debba al senso civico della Prefetto la quale, prima o poi, dovrà procedere in questo senso. E, a quel punto?
ALLORA: si discuta delle proposte e dell’alternativa Unione – Fusione di Campiglia e Suvereto. Si vada al referendum popolare e si pretenda il rispetto del suo esito. Personalmente vedo un quadro di questa natura. Piombino a sola, perché ha rango di città, perché è molto più popolata dell’insieme degli altri Comuni. Poi, Unione dei Comuni di Campiglia, Castagneto, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto così da formare un Ente nuovo di una certa consistenza che, insieme a Piombino, formi una vera e propria aggregazione in grado di discutere con chiunque.
Gianfranco Benedettini
La Nazione 20.03.2013
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La risposta del Capogruppo CDC Zucconi:
«I cittadini e le colpe dei politici»
«MI CHIEDO perché i cittadini devono pagare le colpe di politici che hanno mentito e di sindaci che non hanno attuato i programmi elettorali”. Il capogruppo della lista Comune dei cittadini interviene sulla questione della sulla fusione di Campiglia e Suvereto replicando all’intervento di Gianfranco Benedettini. “Benedettini ha vissuto l’impegno politico con passione e onestà, ma sulla fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto omette molti fatti. E’ un fatto che nel 2009 il Pd ha preso i voti dei cittadini di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta con un programma che prevedeva la costituzione dell’Unione dei Comuni della Val di Cornia.
SE AVESSERO rispettato quell’impegno oggi i nostri amministratori potevano dedicarsi a risolvere i molti problemi dell’economia e dei servizi pubblici e non a rincorrere soluzioni improvvisate, mai discusse con i cittadini e nei Consigli Comunali. Il ritardo, gravissimo, non è di chi critica la proposta della fusione – incalza Zucconi – ma di chi non ha attuato scelte che avrebbero permesso di rispettare le leggi che da anni sollecitano i Comuni ad associare le funzioni per ottenere economie e maggiore efficienza nei servizi.
PER I PICCOLI Comuni la sollecitazione era un obbligo almeno dal 2010. Diciamo quindi la verità: se Suvereto e Sassetta rischiano il commissariamento la responsabilità è solo di chi ha amministrato. Benedettini ricorda che i sindaci Soffritti e Pioli “si sono spesi molto alla ricerca di una possibile Unione”. Non ho motivo per dubitare, ma questo conferma che gli altri sindaci e il Pd hanno cambiato idea. Se ci fosse stata intesa, dopo lo scioglimento del Circondario avrebbero dovuto costituire subito l’Unione e proseguire, migliorandola, l’esperienza delle funzioni associate dei nostri Comuni che, per questo, sono stati per lungo tempo un riferimento regionale e nazionale di cooperazione istituzionale.
Di questo, colpevolmente, si è tenuto all’oscuro il Consiglio Comunale, nonostante i ripetuti solleciti del nostro gruppo. Solleciti caduti nel vuoto, con disprezzo per il ruolo delle minoranze e insofferenza verso la discussione trasparente che caratterizza purtroppo la Giunta di Campiglia, su questo come su altri rilevanti problemi, dalle cave all’autostrada. Ora porteranno la proposta nei Consigli Comunali, prospettando un frettoloso referendum prima delle elezioni comunali del 2014, sotto il ricatto del commissariamento e senza dire ai cittadini che i problemi più rilevanti di questi territori – dall’economia ai servizi essenziali – hanno tutti una dimensione più ampia della somma dei Comuni di Campiglia e Suvereto. Ci auguriamo almeno che lo facciano senza porci di fronte al “prendere o lasciare” perchè soluzioni improvvisate che discendono dall’inerzia di chi ha governato non aiuteranno a risolvere i problemi della nostra gente. Noi abbiamo avanzato proposte e altre ne avanzeremo per evitare danni ancora maggiori».
La Nazione 25.03.2013