Risposta a Livio Cristiani.
Livio Cristiani, agente immobiliare, iscritto al PD, su Rimigliano sostiene tesi che non condivido, ma che (è superfluo anche solo dirlo) ha tutto il diritto di esprimere. Quello che trovo invece lontano da una sana cultura democratica è la censura che egli fa delle opinioni altrui. Secondo Cristiani, infatti, i “comitati composti anche da turisti” avrebbero una visione del territorio fortemente legata alle vacanze, mentre personalità della cultura come il prof.Settis non avrebbero titolo a denunciare le colate di cemento a San Vincenzo perché hanno scelto di venirci ad abitare.
E’ mai capitato a Cristiani di andare in vacanza in qualche luogo e auspicarsi che non siano distrutti i suoi paesaggi o il suo patrimonio culturale che sente come un “bene comune”, non solo locale? E magari di trovare qualcuno del posto che ha le stesse idee? Per San Vincenzo, che ha nel turismo una delle sue principali fonti di reddito, è sin troppo ovvio consigliare l’ascolto dei turisti, tanto più se si organizzano per la tutela di beni che sentono come propri.
Il tentativo d’inibire il diritto di critica per il semplice fatto di aver scelto di vivere a San Vincenzo è ancora più preoccupante perché prefigura regole sociali arcaiche secondo le quali un cittadino a cui non piace qualcosa se ne deve andare. Secondo questa logica per vivere a San Vincenzo bisogna condividere il cemento, l’aggressione alla costa e la distruzione del paesaggio rurale. Sarebbe come dire: se uno va a vivere a Napoli non ha alcun diritto a lagnarsi se c’è la mafia dei rifiuti. La scelta dovrebbe essere tra soccombere o scappare.
Spero che Cristiani, da cittadino, senta il bisogno di scusarsi con chi, pensandola diversamente da lui, rappresenta una ricchezza per la nostra comunità. Io temo solo il silenzio, la mancanza del confronto e l’assuefazione.
23 agosto 2011
Massimo Zucconi, capogruppo Comune dei Cittadini.
Sulla Stampa:
Il Capogruppo Massimo Zucconi replica all’intervista sul Professor Settis
«Assurda la censura di Cristiani»
«Perché, se uno prende casa a San Vincenzo non può criticare?»
«Spero che Livio Cristiani senta il bisogno di scusarsi con chi, pensandola diversamente da lui, rappresenta una ricchezza per la nostra comunità». È la risposta del capogruppo della lista civica di Campiglia Marittima «Comune dei Cittadini», Massimo Zucconi all’intervista a Livio Cristiani, apparsa ieri su «La Nazione», relativa alla questione della tenuta di Rimigliano. «Livio Cristiani, agente immobiliare, iscritto al Pd, su Rimigliano sostiene tesi che non condivido, ma che (è superfluo anche solo dirlo) ha tutto il diritto di esprimere — evidenzia il capogruppo Zucconi — quello che trovo invece lontano da una sana cultura democratica è la censura che egli fa delle opinioni altrui. Secondo Cristiani, infatti, i “comitati composti anche da turisti” avrebbero una visione del territorio fortemente legata alle vacanze, mentre personalità della cultura come il professor Settis non avrebbero titolo a denunciare le colate di cemento a San Vincenzo perché hanno scelto di venirci ad abitare». Massimo Zucconi a tal proposito si domanda se «è mai capitato a Cristiani di andare in vacanza in qualche luogo e auspicarsi che non siano distrutti i suoi paesaggi o il suo patrimonio culturale che sente come un “bene comune”, non solo locale? E magari di trovare qualcuno del posto che ha le stesse idee? per San Vincenzo, che ha nel turismo una delle sue principali fonti di reddito, è sin troppo ovvio consigliare l’ascolto dei turisti, tanto più se si organizzano per la tutela di beni che sentono come propri. Il tentativo d’inibire il diritto di critica per il semplice fatto di aver scelto di vivere a San Vincenzo è ancora più preoccupante – conclude Zucconi – perché prefigura regole sociali arcaiche secondo le quali un cittadino a cui non piace qualcosa se ne deve andare. Secondo questa logica per vivere a San Vincenzo bisogna condividere il cemento, l’aggressione alla costa e la distruzione del paesaggio rurale». Il capogruppo della lista Comune dei Cittadini per rafforzare il concetto fa un semplice esempio: «Sarebbe come dire: se uno va a vivere a Napoli non ha alcun diritto a lagnarsi se c’è la mafia dei rifiuti. La scelta dovrebbe essere tra soccombere o scappare». E conclude l’intervento con un auspicio: «Spero che Cristiani, da cittadino, senta il bisogno di scusarsi con chi, pensandola diversamente da lui, rappresenta una ricchezza per la nostra comunità. Io temo solo il silenzio, la mancanza del confronto e l’assuefazione”. m. p. |